Ritengono il pranzo il pasto principale, a tavola consumano molta frutta, verdura, pasta e solo una minoranza ha l’abitudine di accompagnare il tutto con un bicchiere di vino. Fanno più sport che nel resto del Paese; iniziano a ricorrere sempre più spesso alle medicine alternative; hanno una percezione piuttosto corretta di quanto può nuocere alla loro salute; dai 15 agli 80 anni, senza rilevanti differenze tra genere, età e scolarità, sono tutti concordi sul fatto che “star bene” vuol dire innanzitutto “essere in pace con se stessi” e alla qualità della loro vita assegnano voto “7” .

Ma se si guarda ai carichi di lavoro, scopriamo che buona parte dell’attività di cura rivolta ad anziani, disabili e bambini pesa su una fascia ristretta: sono soprattutto le donne, e in particolare quelle tra i 55 e i 64 anni, a sobbarcarsi in larga parte il peso del lavoro di cura.

E’ la fotografia scattata dall’indagine realizzata dall’Ufficio Ricerche del Gabinetto del Sindaco del Comune di Modena, in collaborazione con l’Ufficio Piani per la Salute, che indaga i comportamenti della popolazione dei due Comuni di Modena e Carpi.
“Una collaborazione tra istituzioni – afferma l’assessore alle Politiche sociali e Sanità del Comune di Carpi, Cinzia Caruso – che rappresenta un’esperienza nuova anche a livello nazionale e che ha permesso di rilevare come i comportamenti indagati di modenesi e carpigiani non presentino sostanziali disomogeneità”.

“La ricerca – aggiunge l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Modena, Simona Arletti – ci mostra una generale sensibilità della popolazione a comportamenti salutari, ma ci permette anche di individuare alcuni gruppi su cui possono essere indirizzate nuove azioni di sensibilizzazione tese a migliorarne i comportamenti e le abitudini.
Inoltre, ci permetterà di individuare, sempre nell’ambito degli interventi di attuazione del Piano per la Salute, specifiche priorità su cui indirizzare azioni tese ad alleviare alcuni carichi di lavoro di assistenza a famigliari bisognosi accentuati sulle donne”

Alimentazione, attività fisica, consumo di alcolici e di farmaci, abitudine al fumo, incidenti domestici, percezione della salute e del rischio, accesso ai servizi e prestazioni sanitarie sono le aree prese in considerazione attraverso circa 100 domande. Il campione scelto è rappresentativo per genere, età e zona di residenza della popolazione dei due Comuni. Complessivamente sono state intervistate 1507 persone dai 15 agli 80 anni d’età.