Con una operazione congiunta la polizia provinciale di Bologna e quella di Prato hanno individuato un sistema per la gestione illecita di rifiuti tra Vernio e Castiglione dei Pepoli (coinvolte tre aziende: una ha sede in Val di Bisenzio, due nel bolognese).

Sette persone sono state denunciate a piede libero per gestione e trasporto illecito dei rifiuti. Si tratta dei cinque soci dell’azienda valbisentina, e dei titolari delle due imprese bolognesi. L’indagine, partita da Prato, è stata coordinata dal pm Roberta Pieri della Procura toscana e seguita dai comandanti della polizia provinciale di Prato, Maurizio Trusendi, e di Bologna, Maria Rosaria Sannino che ha attivato il proprio nucleo ambientale. Per venire a capo della vicenda ci sono voluti tre mesi di indagini, appostamenti e pedinamenti.

Secondo i risultati dell’indagine un’azienda della Val di Bisenzio faceva da riferimento per il conferimento di rifiuti misti da costruzione o provenienti da demolizione, privi di qualsiasi documentazione legale, e provvedeva al loro stoccaggio. I materiali venivano poi trasportati in un’azienda di Castiglione dei Pepoli, un centro di recupero che si occupava di lavorare questo materiale producendo materie prime e seconde di riciclo.


Gli uomini della polizia provinciale di Bologna e Prato – coordinati dal vice comandante di Bologna Salvatore Intelisano e dagli ispettori di Prato e Bologna Leonetto Trinci e Maurizio Dall’Olio – hanno svolto accurate indagini, perquisendo le due aziende che si occupavano, rispettivamente, dello stoccaggio e poi del trattamento dei rifiuti (la terza coinvolta è quella a cui si affidava il trasporto). Sono stati eseguiti anche due sequestri preventivi: quello di un mezzo adibito al trasporto dei rifiuti e di un’area dove il materiale veniva stoccato. Il materiale sotto sequestro è adesso sotto l’esame dell’Arpat per verificare l’eventuale miscelazione tra rifiuti non pericolosi e pericolosi. In particolare c’è da verificare il sospetto che tra il materiale ci potessero essere residui di amianto.
La polizia provinciale di Bologna ha individuato nell’azienda di Castiglione dei Pepoli ulteriori irregolarità che hanno portato ad una denuncia a piede libero alla Procura di Bologna.