Nei giorni scorsi è stata dimessa dal reparto di Nefrologia del Policlinico di Modena, una donna di 40 anni della provincia di Modena, testimone di Geova, sottoposta con successo a trapianto di rene.

“Il trapianto – come ci spiega il dottor Decenzio Bonucchi, della Nefrologia e trapianto renale, diretta dal professor Alberto Albertazzi – è stato realizzato grazie ad un apposito protocollo d’intesa (è stato elaborato un consenso informato ad hoc) con la comunità dei Testimoni di Geova.

Questo accordo, precisa il dottor Bonucchi, tutela il paziente contrario alle trasfusioni di sangue, e gli operatori sanitari. Prevede infatti, e qui entriamo in una terminologia medica, l’eventuale recupero di sangue intra-operatorio, l’uso preventivo di eritropoietina ad alte dosi ed una riduzione al minimo dei prelievi ematici. Gli operatori sanitari del Centro di trapianto renale attivano la procedura di trapianto soltanto se non si è in presenza di un’anemia troppo grave, se cioè la quantità di emoglobina supera un livello di sicurezza pre-determinato.

Con questo protocollo condiviso, il Centro trapianti di rene della Nefrologia del Policlinico di Modena si pone come riferimento nazionale per la comunità dei Testimoni di Geova.