Vittorio Sgarbi torna alla regia e gli ‘sgarbi’ li fa a Sassuolo dove il 16 giugno ci sara’ l’anteprima (18 la prima) de l’Arlesiana di Cilea (1899). ”Sul palco porto Van Gogh e do corpo a una visione con una ragazza nuda”.

Lo spettacolo va in scena nell’ambito di ”Sassuolo Musica Festival”, presieduto dall’ex sindaco di Lugo Maurizio Roi, diretto da Beatrice Bianco, che ha preparato i cantanti:
”Io, dopo il Rigoletto – spiega Sgarbi – ho accettato di fare la regia. Mi ero chiesto come mai non mi avevano piu’ chiamato e mi hanno spiegato che il ministro Urbani aveva posto un veto lungo questi anni, finche’ stava al ministero, il mentecatto. E per questo, dopo un grande successo, non ho fatto piu’ regie. Ma adesso che e’ caduto il governo mi hanno richiamato. E io ho applicato il metodo che ho gia’ applicato al Rigoletto: quello di rispettare fedelmente l’opera, mettendomi al servizio della musica. Con Rigoletto ho ricostruito un’ambientazione come quella di Mantova tra il ‘400 e il ‘500, prefigurando tra l’altro il mio ruolo di presidente del Comitato per le Celebrazioni di Mantegna che ci saranno quest’anno in settembre.
E feci allora una ricostruzione con gli affreschi della ‘Camera degli sposi’ di Mantegna”.

”Sempre per collegare l’opera ai testi figurativi – prosegue Sgarbi – quando mi hanno proposto l’Arlesiana mi e’ venuta in mente ovviamente Arles e ho fatto fare degli ingrandimenti dei quadri di Van Gogh, che creano un effetto che piacera’ molto al pubblico. Quindi ho chiamato Andreis, lo scenografo con cui avevo lavorato, e gli ho fatto fare queste belle ricostruzioni pittoriche, poi c’e’ l’aiuto regista Cinzia Gangarella che si occupa del movimento degli attori. Rispetto allora c’e’ una variazione: la costumista che ebbe un gran plauso, era Vivienne Westwood, grande stilista inglese cui ‘L’Unita” fece un grande elogio dimenticando che l’avevo portata io. Quest’anno abbiamo uno stilista emiliano, Artemio Cabassi, che e’ stato molto bravo”.


”Come secondo punto di regia – spiega il critico d’arte – ho inserito un elemento che non c’e’. L’Arlesiana da’ il nome all’opera ma la figura non esiste, non canta, non e’ come la Traviata. E allora, siccome viene evocata dall’innamorato, Federico, come una specie di visione e di allucinazione, allora ho preso una bella ragazza non particolarmente carnale, molto eterea. Volevo farla passare nuda in scena, invece avra’ dei veli, come l’apparizione dell’Arlesiana agli occhi di Federico che poi muore tra le sue braccia. Non canta, ma si vede: essendo una visione mi sembrava giusto farla vedere”.


Con il ritorno alla regia ”celebro la nomina ad assessore alla Cultura di Milano – conclude Sgarbi – sara’ piu’ o meno in coincidenza con la prima.

Il fiore all’occhiello della rassegna sarà quindi la riproposizione de ‘L’Arlesiana’ (dramma lirico in tre atti) libretto di Leopoldo Marengo, musica di Francesco Cilea, per la regia di Vittorio Sgarbi.

‘L’Arlesiana’, che aprirà il festival, verrà presentata nelle serate di venerdì 16, domenica 18, mercoledì 21 e venerdì 23 giugno alle 21.15, per poi replicare a Bologna, in 2 spettacoli al Teatro delle Celebrazioni il 27 e 29 giugno. Orchestra della Fondazione Arturo Toscanini nuovo allestimento di Sassuolo Musica Festival. Per le scenografie saranno utilizzati dipinti di Van Gogh.




Il 5 luglio (21.15) sarà la volta del ‘Tajj String Quartet’ (quartetto d’archi): quattro artiste bosniache di Novi Sad che proprio a Sassuolo proporranno una delle tre tappe italiane del loro tour internazionale. (Aleksandra Kremar – I violin;
Jovanka Letic – II violin; Jelena Bulatovic – viola;
Timea Kalmar – violoncello)


L’aria dell’Andalusia aprirà le due serate dedicate al balletto e sarà l’assoluta protagonista domenica 9 luglio con un sorprendente spettacolo di flamenco classico con la compagnia EVA YERBABUENA.


Il balletto contemporaneo sarà invece protagonista della serata di mercoledì 19 luglio, con la compagnia newyorkese ‘Complexions contemporary ballet’.


Domenica 23 luglio il concerto sinfonico ‘I 3 mondi’ di Luciano Bettarini, autore di opere teatrali, musica sinfonica da camera nonchè pianista e direttore d’orchestra, da poco scomparso. Concerto per 12 violini, 12 ottoni e 12 strumenti a percussione con voce recitante.


Seguiranno altri tre spettacoli: ‘Aretusa’ del grande Ottorino Respighi, ‘La notte e l’anima e la notte mistica’ e ‘Fantasia Di Pinocchio’ entrambi di Alessandro Casagrande.
Tutti i concerti di questa serata saranno curati dall’Orchestra Italiana, già protagonista lo scorso anno con la ‘Missa solemnis pro pace’ di Alfredo Casella.