Oltre tre milioni di emiliano-romagnoli sono chiamati alle urne domenica 25 (dalle ore 8 alle 22) e lunedì 26 giugno (dalle 7 alle 15) per decidere se accogliere o meno i cambiamenti introdotti dalla legge di modifica della Parte II della Costituzione, meglio nota come legge “sulla devolution e sul premierato forte”.


In tutto sono 47.342.453 gli italiani – oltre ai 2.600.000 cittadini italiani residenti all´estero che voteranno per corrispondenza – chiamati a rispondere sì o no alla seguente domanda che troveranno stampata su una scheda arancione: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ´Modifiche alla parte II della Costituzione´ approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 269 del 18 novembre 2005?”.

La riforma sottoposta al referendum, interessa 53 articoli dei 139 della Costituzione. Tra i temi più rilevanti: il trasferimento di alcune competenze alle Regioni, i poteri della Camera, del Senato, del Presidente della Repubblica, del Primo Ministro, la procedura per la fiducia al Governo e per la formazione delle leggi, la nomina dei membri della Corte costituzionale.

Se vinceranno i “sì” la riforma passerà, se invece vinceranno i “no” resterà la Costituzione attuale.
A differenza del referendum abrogativo, infatti, nel referendum confermativo, detto anche costituzionale e sospensivo, si prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validi indipendentemente dal fatto che abbia votato o meno la maggioranza degli aventi diritto.

Si tratta del secondo appuntamento degli italiani con il voto per un referendum confermativo, dopo quello del 7 ottobre 2001 sulla riforma del Titolo V della Costituzione. Tutti gli altri referendum che si sono svolti dal 1974 ad oggi sono stati infatti “abrogativi” (il primo fu quello sul divorzio, nel 1974). Il referendum confermativo è previsto dall´art.138 della Costituzione che regola la revisione costituzionale.

Per votare bisogna andare nella sezione indicata sulla propria tessera elettorale e presentare, oltre alla tessera, un documento di identità valido.
Chi ha perso la tessera elettorale deve richiederne una copia il prima possibile agli uffici del Comune di residenza.