Rispettavano ogni impegno e saldavano ogni
debito con grande professionalità, all’improvviso però interrompevano i pagamenti e trasferivano la sede della società in un’altra città.

Una manovra messa in atto più volte, con frode al fisco e centinaia di fornitori, poi l’organizzazione non ha deciso un ultimo trasferimento, a Roma, ritenendo il tribunale locale oberato per compiere
approfondite indagini.
La Guardia di Finanza di Roma ha arrestato quattro imprenditori per bancarotta fraudolenta aggravata e ricostruito il
patrimonio complessivo: 20 milioni di euro.
I quattro, ritenuti abili imprenditori, attraverso prestanome che non avrebbero mai potuto rispondere fiscalmente e con scarso risultato
penalmente, gestivano la Keynes, una società di materie plastiche che negli ultimi tre anni ha operato tra Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto. Uno dei quattro è originario di Castelgandolfo, gli altri tre sono lombardi; tutti di età compresa tra i 40 e i 60 anni.
L’inchiesta, partita da indagini tributarie avviate a Piacenza, è stata compiuta dal gruppo di Polizia Giudiziaria del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma comandato dal tenente colonnello Giuseppe Cuzzocrea. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Gip del Tribunale di Roma
Bruno Azzolini.
Le Fiamme Gialle, che hanno compiuto decine di perquisizioni e di sequestri bancari e immobiliari, sono impegnate a rintracciare il patrimonio dopo essere riuscite a ricostruirlo completamente attraverso
complessi riscontri.