Tutte le Aziende Usl della regione hanno messo in atto i piani anti-caldo, per prevenire i rischi per la salute delle persone più fragili, anziani in particolare. I piani sono stati elaborati sulla base delle linee guida fornite dalla Regione.

I referenti delle Aziende sanitarie sono in costante rapporto con il gruppo di coordinamento regionale, istituito per monitorare le azioni messe in campo. A livello regionale è stato anche istituito un monitoraggio degli accessi in pronto soccorso e dei ricoveri in ospedale delle persone con più di 75 anni, operativo dal 21 giugno.

Quest’anno è stato ulteriormente rafforzato il modello di sostegno avviato nel 2004, con una rete di coordinamenti territoriali gestiti in collaborazione con il volontariato e con il terzo settore e una attenzione particolare alle persone che vivono sole o in condizioni di isolamento. Ogni piano locale è stato costruito partendo da una mappa delle situazioni “più a rischio”, con la collaborazione dei medici di famiglia, degli ospedali e dei servizi sociali dei Comuni.

Le indicazioni contenute nelle linee guida regionali sono vincolanti per i Comuni con più di 50 mila abitanti, perché considerati più esposti ai rischi dovuti al grande caldo. I coordinamenti locali hanno come ambito territoriale di riferimento i Distretti delle Aziende Usl. La rete di sostegno comprende, oltre ai dieci capoluoghi di provincia e Carpi, Imola, Faenza, anche i Distretti di Comuni con popolazione inferiore a 50mila abitanti.

Anche il sistema di previsione del disagio bioclimatico, consultabile nel sito internet dell’Arpa, l’Agenzia regionale prevenzione e ambiente (Arpa Emilia Romagna) è stato potenziato.
Il sistema, gestito dai Servizi idrometereologico e di epidemiologia ambientale dell’Arpa, è in grado di prevedere, con 72 ore di anticipo, le situazioni di disagio con quattro livelli di previsioni: No Disagio, Debole Disagio, Disagio, Forte Disagio, riportati in una cartina dell´Emilia-Romagna rispettivamente con i colori verde, giallo, arancio e rosso. Le previsioni giornaliere sono proposte sette giorni su sette; forniscono anche una specifica previsione per le aree urbane. Inoltre, per migliorare la tempestività degli interventi di assistenza, il sistema di previsione regionale provvede ad avvertire via email i referenti dei coordinamenti locali segnalando le situazioni di “allerta”.

In caso di allerta, le azioni da mettere in campo prevedono:
– adeguamento e potenziamento dei singoli piani di assistenza della persone già in carico ai singoli servizi (assistiti a domicilio o in centri diurni);
– attivazione di una rete di intervento con gruppi di operatori e/o volontari, adeguatamente informati e preparati;
-sostegno telefonico o con visite a domicilio alle persone più anziane e ammalate;
-utilizzo temporaneo, nelle ore più calde della giornata, di centri diurni, case protette, Residenze sanitarie assistenziali (Rsa, strutture riservate ad anziani non autosufficienti).

In particolare, per combattere le situazioni di solitudine e isolamento, attraverso le associazioni di volontariato e il terzo settore, si punta ad offrire opportunità di incontro – con il sostegno alle attività autogestite dei centri sociali pubblici – favorendo momenti di aggregazione nelle realtà esistenti (circoli, centri sportivi, parrocchie).
E’ prevista inoltre la possibilità di fornire assistenza alle persone anziane in alcune funzioni quotidiane, come per la spesa, l’accompagnamento per il ritiro della pensione, per viste mediche o terapie.
In ogni realtà locale è prevista la diffusione di materiale informativo per i familiari e per le assistenti familiari anche straniere che assistono persone anziane e disabili.

Per informazioni, è possibile anche telefonare al numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30), consultare il sito dell’Arpa e il portale del Servizio sanitario regionale (SalutEr).