A proposito del “Pacchetto Bersani”, Ascom Confcommercio la pensa in modo diverso da chi, come la Lapam, ritiene che nulla cambi nell’attività delle imprese e dei lavoratori autonomi e nulla influiscano le norme introdotte.

Ascom Confcommercio ritiene, al contrario, che la profonda delusione per il modo in cui sono avanzate le norme contenute nel decreto, sia giustamente condivisa con tutte le categorie interessate. Tutti, dai tassisti ai pubblici esercizi, dai farmacisti ai professionisti, sono in effetti amareggiati per come sono stati ignorati nella fase di redazione del testo del decreto e per la mancata possibilità di contribuire, attraverso l’esperienza e la conoscenza dei propri rappresentanti, ad una decisione passata sulla testa di tutte le categorie interessate, in barba ad ogni idea di concertazione.

Ascom non intende entrare nelle pieghe del decreto, potrà farlo l’imminente Assemblea Nazionale Confcommercio, ma non può fare a meno di stupirsi della forma imperativa con la quale il decreto è stato emanato calpestando la dignità di interlocutore delle categorie coinvolte.

Ascom Confcommercio tiene a ribadire come vadano ricercate le condizioni per un mercato libero e concorrenziale, dove la competitività possa trovare adeguato spazio, ma lo stile nei rapporti coi cittadini e la forma che assumono diventano sostanza, in modo particolare, quando manifestano una volontà di diverso trattamento cambiando l’interlocutore.