Il Consiglio Comunale di Fiorano Modenese, nell’ultima seduta prima della pausa estiva, ha adottate diverse modifiche al Regolamento Urbanistico Edilizio. Alcune sono errori e refusi evidenziati dopo la prima parte di applicazione, altre invece consentono di migliorare alcune delle norme, sia nel merito che nella loro stesura lessicale.

Le più importanti riguardano la modifica della definizione di sottotetto inutilizzabile (la cui altezza è compresa da 0 a 130 cm), l’incidenza dei balconi sulla superficie complessiva ridotta al 30%, la definizione specifica della superficie di vendita per materiali ingombranti (come le automobili, i mobili, ecc.), la modifica della definizione di ristrutturazione edilizia per edifici produttivi (incrementata fino al 50% dell’esistente), l’aumento della dotazione di parcheggi negli ambiti consolidati, l’introduzione del divieto di costruire in zona agricola se si vende la casa del fondo (anche se in ambito storico), il divieto di installazione di antenne paraboliche (possono essere installate solo sui tetti e centralizzate), l’eliminazione della quota residenziali dagli ambiti destinati a direzionale e terziario, l’eliminazione dell’intervento di ristrutturazione libera negli ambiti di trasformazione urbanistica (AR2) soggetti a POC. Il passaggio successivo consiste ora nella possibilità di presentare osservazioni al RUE modificato.

La nuova pianificazione urbanistica di Fiorano, dopo la fase di definizione e di entrata in vigore, ora procede alla “manutenzione”, superando quelle criticità che l’uso evidenzia. In particolare si tratta di migliorare quelle norme, seppure non sostanziali, che possono rallentare o essere di intralcio al raggiungimento degli obiettivi che il Piano si è dato; ma si è comunque a regime come dimostra l’approvazione in Consiglio Comunale di “un intervento unitario convenzionato”, nel caso specifico presentato dalla Panaria Group Ceramiche spa per lo stabilimento di Via Cameazzo. Come infati prescrive l’art. 114 del Rue: “Nelle parti di ambiti consolidati individuate dal Psc può essere richiesta la presentazione di un progetto unitario esteso all’intera parte di territorio perimetrata, al fine di garantire, attraverso apposita convenzione da approvarsi da parte del Consiglio Comunale, il coordinamento delle azioni e la possibilità di subordinare l’attuazione dell’intervento al verificarsi delle condizioni previste dal Psc”. La convenzione può prevedere anche diversi stralci di realizzazione perché vuole privilegiare l’unitarietà del disegno e la possibilità dell’ente pubblico un più efficace governo del territorio.