Si è tenuta oggi, presso il Gruppo Regionale di Forza Italia a Bologna, una conferenza stampa del movimento giovanile avente per oggetto la scuola.

Ma come mai un tale argomento in un periodo in cui studenti ed insegnanti sono in vacanza?
La risposta l’ha data il Responsabile Regionale del Dipartimento Scuola Nicolò Fantinelli: “Abbiamo scelto di parlare di scuola quando essa non è sotto i riflettori mediatici poiché è in questo silenzio mediatico che il neo Ministro all’Istruzione Giuseppe Fioroni sta portando avanti un vero e proprio smantellamento della Riforma Moratti”.
“Non appena “vinte” le elezioni – ha proseguito l’azzurro – questo governo di sinistra-centro si sbracciava promettendo dialogo e lavoro comune con la Cdl rinunciando a smantellare le 36 grandi riforme messe in atto dal Governo guidato dal nostro Presidente Silvio Berlusconi. Tutte queste promesse hanno avuto relativamente alla scuola la loro vanificazione. Vari sono i punti che evidenziano ciò, tra tutti la sospensione della sperimentazione della riforma nel ciclo secondario degli studi, l’abolizione della figura del tutor, l’abolizione dei buoni scuola, l’abolizione del port-folio e la proposta di eliminare il voto dell’insegnamento della religione cattolica dalle pagelle. Questo evidenzia il netto contrasto tra l’attuale maggioranza e la CdL circa quei valori che sono alla base della nostra cultura e che questo governo non vuol proprio riconoscere. È chiaro, inoltre, quello spirito punito nei confronti delle scuole private, dettato da vecchie ideologie e da concezioni stataliste”.

“Riteniamo necessario sostenere l’appello del Cardinal Scola in favore della libertà d’istruzione – gli ha fatto eco il Commissario Regionale dei giovani forzisti Matteo Lunni – poiché in Italia ma in particolar modo nella nostra Regione le scuole private sono una risorsa importante, un patrimonio din valori, che deve essere sostenuto ed incentivato non solo perché, attraverso la concorrenza, migliora lo stesso sistema pubblico, ma anche perché supplice alle carenze di quest’ultimo specie nelle zone rurali e montane”.

Lunni non risparmia critiche al Sottosegretario Mariangela Bastico “Che avendo fama di essere la più “antimorattiana” degli Assessori Regionali si è guadagnata un posto di Governo da dove può mettere in pratica quella politica di smantellamento della Riforma già tentata in Emilia-Romagna. Eppure proprio nella nostra Regione la Riforma sta dando i suoi frutti e sta dando prova di funzionare”.
“Oggi – ha concluso Lunni – assistiamo ad una riduzione dell’educazione a pura istruzione, ossia la riduzione dello sforzo per crescere delle persone mature e responsabili contenuto nella Riforma Moratti ad un mero passaggio di nozioni. Deploriamo infine la riduzione dei fondi alla scuola annunciata da Padoa Schioppa ed il cedimento supino alle richieste della CGIL che vuol far prevalere i propri interessi corporativi e politici sul bene degli studenti: l’esempio dell’abolizione del portaolio è emblematico”.

Presente alla conferenza anche l’Onorevole Fabio Garagnani che ha presentato un proprio progetto di legge per la restituzione dei bonus scuola. “Rispetto alle a Lombardia e Veneto – ha detto l’esponente azzurro – l’Emilia-Romagna investe poco sulla libertà di educazione: riteniamo che, invece, si debbano fornire concreti aiuti alle famiglie perché possano scegliere quale scuola far frequentare ai propri figli. Vi è un’ambiguità di fondo nelle linee del Ministero: sospesi i decreti attuativi della Riforma Moratti rimane la legge Berlinguer che manteneva l’impostazione di una scuola pensata oltre ottant’anni fa. Il potere preponderante del sindacato che sta emergendo mostra una scuola che sarà sempre più dei docenti e sempre meno degli studenti.”
Garagnani ha lanciato anche la ricetta per una scuola di maggior qualità: “Puntare sul privato poiché lo statalismo la squalifica qualitativamente”.

Ha concluso il Responsabile Nazionale dei Giovani Azzurri Francesco Pasquali che ha sottolineato “L’allarme per le scelte che sta portando avanti il Ministro Fioroni. L’abolizione del tutor ad altre politiche creano una discontinuità pagata dagli scontenti e che crea malcontento presso genitori ed associazioni. Notiamo una deriva centralista e statalista che contrasta con la linea europea definita dall’Agenda di Lisbona, di cui il portaolio ed il tutor erano applicazioni”.