E’ successo tutto in un giorno, prima gli arresti di 3 rapitori che hanno acceso le speranze poi la scoperta del corpo senza vita di Gianmario Roveraro vicino a Parma: è il tragico epilogo del sequestro del finanziere rapito il 5 luglio sotto casa a Milano.
Le indagini proseguono per ricostruire i dettagli del rapimento ideato dal consulente finanziario parmigiano 43enne Filippo Botteri ora in carcere a Milano insieme si suoi complici il commerciante Emilio Toscani, anch’egli 43enne di Parma, e l’operaio Marco Baldi, 50enne, di Castelfranco Emilia.
Botteri aveva rapito Roveraro perché lo riteneva responsabile del fallimento di un affare in cui aveva perso due milioni e mezzo di euro, l’omicidio sarebbe avvenuto intorno al 10 luglio quando Botteri si è reso conto che non avrebbe mai ottenuto ciò che voleva: 10 milioni di euro. Al momento comunque l’accusa di omicidio pende su tutti e tre.
L’autopsia sul cadavere del finanziere sarà eseguita entro la prossima settimana. I magistrati sono arrivati a loro grazie ai telefoni utilizzati durante le operazioni del sequestro.

