Persa in un puntino e moltiplicata da muri di specchi. Così si rivela Yayoi Kusama, considerata la più importante artista giapponese vivente, che terrà la sua prima mostra personale in un museo italiano alla Palazzina dei Giardini di corso Canalgrande a Modena in occasione del Festival filosofia sull’umanità.


Organizzata e prodotta dalla Galleria civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata da Angela Vettese, la mostra sarà aperta il 15 il 16 e il 17 settembre dalle 10 alle 23 e proseguirà fino al 7 gennaio (da martedì a venerdì: 10.30 -13 e 15-18, sabato, domenica e festivi 10.30 -18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito).


Kusama, che oggi vive e lavora a Tokyo, ha vissuto negli Stati Uniti tra il 1957 e il 1973. Ha girato film, redatto riviste, partecipato ad attività sperimentali di ogni tipo, collaborato con il musicista Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki e con lo stilista Issey Miyake.


Il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, comunicando il disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento.
Dopo la vasta notorietà raggiunta grazie a mostre nei maggiori musei del mondo e alle Biennali di Venezia nel 1966 e nel 1993, Kusama approda ora alla prima personale in un museo italiano.


I visitatori troveranno alla Palazzina dei Giardini quattro installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. La mostra si apre con un ambiente dedicato alla sfera e si prolunga con due ambienti oscurati nei quali vengono distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere appariscente quanto possa essere allucinato un semplice locale domestico. E per estensione, quanto estranee possano diventare le cose che consideriamo più vicine. In un attimo tutto si fa nemico, indecifrabile, ostile. Lo spettatore camminerà poi in una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui l’artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e come piccole escrescenze che crescono senza controllo.


Sempre in occasione del Festival filosofia si apre al Palazzo Santa Margherita di Modena anche la mostra “Giorni felici”, prima grande rassegna in Italia dell’artista svizzero Ugo Rondinone.

Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata da Milovan Farronato in collaborazione con Angela Vettese, la mostra la mostra sarà aperta il 15 il 16 e il 17 settembre dalle 10 alle 23 e proseguirà fino al 7 gennaio (da martedì a venerdì: 10.30 -13 e 15-18, sabato, domenica e festivi 10.30 -18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito).