Tredici rom della comunità che da qualche settimana ha occupato l’ex istituto professionale Galilei – circa 180 persone tra cui 63 minori -, hanno cominciato uno sciopero della fame per protestare contro l’annunciato sgombero della struttura.


“Abbiamo chiesto un dialogo al Comune – ha detto il portavoce dei tredici scioperanti – e non abbiamo mai avuto risposta. Noi non vogliamo stare per forza al Galilei, tutto quello che chiediamo è dialogare con il Comune per risolvere il problema, togliere i bambini dalle strade. Noi non vogliamo l’esplosione, vogliamo la tranquillità, ma siamo di fronte ad una violazione dei diritti dei rom”. Lo sciopero andrà avanti ad oltranza, con il presidio sotto il gazebo di piazza Re Enzo, dove sono stati esposti due striscioni contro lo sgombero del Galilei.

Il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha ribadito che verrà completato il censimento dello stabile, poi il comune agirà come sempre indicato: “Donne e bambini e coloro che hanno titolo per essere ospitati saranno protetti, gli altri verranno allontanati”.