Contro l’inquinamento tavoli provinciali con amministrazioni e associazioni. Le imprese facciano la loro parte. Fulgenzio Brevini, segretario Confesercenti Modena: “al blocco del traffico vanno associati interventi strutturali”.


“Il blocco della circolazione delle auto non risolverà tutti i problemi legati all’inquinamento. Ma in attesa che le misure strutturali producano effetti duraturi e sostitutivi, questa scelta per le amministrazioni locali è inevitabile. Sulla riduzione di agenti inquinanti nell’aria però si può fare ancora molto e tutti devono sentirsi parte di una riflessione più seria, le amministrazioni come le associazioni di categoria. In particolare il mondo delle imprese deve cominciare ad attivarsi in questo senso in maniera più convinta”.

Così il segretario di Confesercenti Modena, Fulgenzio Brevini commenta il piano regionale per la salvaguardia dell’aria votato nei giorni scorsi in Regione, che entrerà in vigore dal prossimo autunno.

“Crediamo che la riproposizione di antiche lamentele sia scarsamente efficace a fronte di una scelta politica che è già stata fatta e che verrà attualizzata nei prossimi mesi nelle realtà comunali della nostra provincia – spiega Brevini –. Nell’ambito dei provvedimenti che verranno adottati nei prossimi mesi, noi poniamo una particolare attenzione sugli interventi di tipo strutturale, quelli cioè in grado di produrre effetti che vanno al di là dello spazio temporale di quelli restrittivi finora messi in campo: il potenziamento del trasporto collettivo urbano, il rafforzamento della rete di controllo sulla emissione dei gas inquinanti, l’introduzione di misure per agevolare la mobilità collettiva come la pull-car e il car sharing, l’intensificazione delle modalità di intervento sul sistema viario cittadino per limitare al massimo code automobilistiche insostenibili e l’allargamento delle zone a traffico limitato”.

La scommessa di fondo nella lotta all’inquinamento si gioca quindi su interventi di lungo respiro, che al tempo stesso comportano alcune complicazioni: la lunghezza del tempo con cui si misurano gli interventi strutturali, in primis, e la scarsità di risorse pubbliche destinate al finanziamento degli interventi necessari che gettano non poco ombre sulla efficacia dei medesimi.

“E’ del tutto evidente – continua il segretario di Confesercenti Modena – che le amministrazione pubbliche nel frattempo non possono restare indifferenti ed inerti di fronte al peggioramento dello stato di salute dell’aria che inevitabilmente si ripercuote sulla salute di tutti i cittadini. Si possono scomodare anche tutti gli esperti esistenti nel settore, tuttavia le esperienze fino ad oggi conosciute in Italia e all’estero, al di là dell’orientamento politico delle diverse amministrazioni, vedi giunta Formigoni in Lombardia, ci dicono che non si prescinde dalla politica del blocco. Questo è il dato di fatto con il quale tutti noi dobbiamo fare i conti, in attesa che le misure strutturali producano effetti duraturi e sostitutivi. I limiti posti dall’ Unione europea non ci consentono più di ricorre ad operazioni limitative di pura facciata”.

“Riteniamo – chiude Brevini – che debba continuare il confronto fra istituzioni e aggregazioni sociali per individuare, in un percorso che prefiguri tavoli di confronto permanenti, territorio per territorio, finalizzati ad individuare il maggior numero di interventi strutturali indispensabili per attutire l’impatto del blocco sui cittadini e sulle imprese. Al tempo stesso occorre ricreare una nuova e più accentuata sensibilità sui temi ambientali e la consapevolezza che una migliore qualità della vita, soprattutto per le generazioni future, passa anche attraverso un ambiente più sano e più vivibile. L’impresa, se vuole uscire da un ambito meramente corporativo, ed assumere l’interesse generale della collettività come portato della propria azione non può esimersi dalla assunzione di queste problematiche”.