Roberto Savi, l’ex poliziotto della Questura di Bologna, capo della banda della Uno bianca che ha seminato sangue e terrore tra Bologna, la Romagna e le Marche tra il 1987 e il 1994, attualmente detenuto nel carcere di Opera, ha chiesto la grazia.

La lettera è giunta al giudice di sorveglianza Guido Brambilla. Seguendo il proprio iter, dovrebbe poi arrivare sul tavolo del ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e poi del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

”E’ una cosa vergognosa, spero che non gli venga concessa”, hanno commentato Rosanna Zecchi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca. ”Dopo aver ucciso 24 persone mi meraviglio che non si vergogni. Ci vorrebbe più dignità”, ha detto. ”Non credo – ha concluso – che gliela possano dare e se gliela danno sono pazzi”.