Se nel nostro Paese sono davvero poche le donne che occupano posizioni dirigenziali nell’università, nella magistratura, negli ordini professionali, nella finanza, nella politica, non si può certo dire che le donne del settore dell’informazione se la passino meglio. Anzi, proprio nel mondo dei media sono più duri a morire vecchi stereotipi che caratterizzano fortemente la presenza e l’immagine delle donne, con conseguenti gravi ripercussioni sia sull’organizzazione del lavoro che sulle scelte editoriali.


Questa è la fotografia consegnata da molte ricerche sulle donne e il mondo della comunicazione e questo è il punto di partenza del seminario Donne e Media: voi siete qui. Verso una mappa di tutte le reti che si svolgerà il 7 novembre a COM-PA, Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese (Bologna, 7.8 e 9 novembre 2006).

L’incontro, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale della Stampa, in collaborazione con l’Associazione “Comunicazione Pubblica”, è idealmente la prosecuzione del seminario nazionale che si è svolto il 13 maggio a Roma, presso la Casa internazionale delle donne.

La scelta di proporre al pubblico di COM-PA questo secondo appuntamento non è casuale, ma tende invece a sottolineare come la rassegna sia ormai considerata la sede specializzata e strategica per un confronto di ampio respiro sulla comunicazione, anche di genere.
A Bologna, quindi, si incontreranno le professioniste dell’informazione, ma non solo: interverranno anche donne impegnate nella ricerca, nella produzione e nell’insegnamento della comunicazione, in tutte le sue articolazioni, per mettere in comune esperienze e competenze e così costruire una strategia condivisa.. Una strategia che identifichi le iniziative e le politiche necessarie e possibili per giungere ad un’ autentica parità d genere.

L’incontro è suddiviso in due sessioni, mattutina e pomeridiana. La prima con un impianto conoscitivo strutturato in brevi relazioni tematiche e con proposte di sistema, la seconda affidata maggiormente a testimonianze e a suggestioni provenienti dal ricco firmamento di “nodi” di donne (storiche, sociologhe, matematiche, linguiste ovvero accademiche, precarie, dirigenti, ovvero amministratrici, operatrici, giornaliste,…).
Le conclusioni della prima sessione sono affidate a Barbara Pollastrini, ministra delle Pari Opportunità, che ha già assicurato la propria presenza proseguendo un percorso, iniziato subito dopo il suo insediamento, di incontri e confronto con le reti di donne della comunicazione.