Soffocato da un rigurgito di cibo dopo aver sniffato il gas di una bomboletta: cosi è morto il detenuto slavo trovato da un compagno accasciato a terra in una cella della Dozza. Lo ha stabilito l’autopsia.

L’ipotesi del suicidio era stata subito ritenuta poco credibile: il 34enne era contento della sua permanenza alla Dozza, ottenuta su sua richiesta poichè nel braccio femminile è rinchiusa la madre.

Il ragazzo era stato condannato per numerosi reati tra cui rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ed era in carcere per un cumulo di pene che sarebbe scaduto nel 2019.