Per i ‘cacciatori di stelle cadenti’ è il periodo più atteso dell’anno. La settimana del 10 agosto, torna come ogni anno con il suo carico di sogni, desideri ed emozioni.


Tanti italiani passano queste notti con il naso all’insù, organizzati per gruppi nei planetari e negli osservatori, o privatamente, nei più sperduti angoli delle campagne, delle colline, delle spiagge o
delle montagne, il più possibile lontano dalle luci delle città. Il tutto nella speranza di poter ammirare almeno una delle ‘lacrime di San
Lorenzo’ ed esprimere un desiderio.

Bisogna però fare i conti con ben due nemici.
‘Quest’anno la massima concentrazione di meteore è prevista per la
notte tra il 12 e il 13 agosto, intorno all’una di notte – afferma il responsabile della Commissione Divulgazione dell’Unione Astrofili Italiani
(Uai) Paolo Volpini -, ma purtroppo ci sono due fattori che mettono a rischio la visione.
Il primo eè la luna: la notte del 9 agosto sarà infatti plenilunio, e dunque tutte le notti successive permetteranno solo osservazioni deludenti
e poco veritiere. L’altro sono ovviamente le nuvole che insisteranno su buona parte dell’Italia, non permettendo di ammirare le stelle’.

Secondo il colonnello Mario Giuliacci del Centro Epson Meteo saranno poche le zone in Italia dove le nuvole non daranno alcun fastidio: ‘Nella
notte tra sabato 12 e domenica 13 saranno libere da nubi Puglia, Basilicata, Campania, quasi tutta la Calabria, la Sicilia Orientale, il Centro-nord della Sardegna, il novarese e la zona dei Laghi del Piemonte e le Alpi Lombarde. Male nel resto della Penisola, soprattutto su Lazio, Umbria, Emilia e sulle Venezie’. Non sarà dunque facilissimo quest’anno ammirare le meteore dello sciame delle Perseidi, nonostante il favorevole orario di massima concentrazione.

‘Il numero delle stelle che si potrà vedere dove le condizioni del tempo saranno buone – prosegue Volpini – dipenderà da quanto sarà alto sopra l’orizzonte il punto nella costellazione del Perseo, da cui si irradiano le singole meteore. Questa altezza aumenterà gradualmente nel corso della notte, in modo che anche il numero delle meteore visibili aumenti di conseguenza. Il problema sarà la contestuale presenza della Luna sulla volta celeste, a una sessantina di gradi di distanza dal radiante. Contemporaneamente alla salita in altezza del radiante anche la Luna salirà sopra l’orizzonte, aumentando sempre più col passare delle
ore l’intensità del disturbo e facendo diminuire la possibilità di osservare le meteore meno luminose’.
Secondo l’Uai ci si può tuttavia augurare che le Perseidi 2006 siano, come negli scorsi anni, ‘numerose e abbastanza luminose’, sperando così di arrivare a osservare, dove le nubi non lo impediscano, tra le 20 e le 30 meteore, specie nelle due ore centrali della notte.