La vicenda della morte di un nascituro al Policlinico di Modena, dove, secondo la denuncia dei genitori, nel reparto di maternità sarebbe stato negato il parto cesareo, è oggetto di un’interrogazione di Andrea Leoni, del gruppo di Forza Italia.


“Un tragedia intollerabile” – stigmatizza il consigliere – “se dovesse emergere che si tratta di un episodio di malasanità da ascrivere alla logica dei bilanci e dei risparmi sui servizi e sulle prestazioni che la sanità pubblica emiliano-romagnola, nei fatti, mette in atto sulla pelle della gente a fronte di sprechi macroscopici in altri settori”.

“Fa riflettere – puntualizza ancora Leoni – anche dopo questa tragedia, la campagna propagandistica, con tanto di statistiche, messa in campo da tempo per enfatizzare in senso negativo il ricorso al parto cesareo, più costoso, rispetto a quello naturale”.

L’esponente azzurro chiede pertanto alla Giunta: quali urgenti iniziative intenda assumere, oltre a quelle già messe in campo dalla magistratura, per verificare quanto sia veramente accaduto e se corrisponda al vero quanto denunciato dai genitori; se la Regione abbia portato avanti una campagna di sensibilizzazione a favore del parto naturale e contro il taglio cesareo; a quanto ammonti il costo di un parto naturale e quello di un parto cesareo nella struttura pubblica regionale; quanti parti cesarei siano stati effettuati al Policlinico di Modena nel 2005, quanti in questi mesi del 2006 e quanti naturali nello stesso periodo; se esista una indicazione dell’assessorato alla sanità dell’Emilia-Romagna che stabilisca una quantità di tagli cesarei da effettuarsi nella struttura pubblica oltre il quale è sconsigliato andare.

Nel suo documento, il consigliere di Forza Italia chiede, infine, all’esecutivo regionale di verificare “se ci sia stata qualche superficialità o negligenza nell’accertamento da parte dei medici di una probabile sofferenza fetale da ipossia, per più giri del funicolo, con rallentamento del battito cardiaco fetale, visibile in cardiotocografia, che avrebbe dovuto allarmare la sala parto e dare indicazioni per un velocissimo cesareo.”
In caso venisse accertata una qualsiasi negligenza, conclude infatti Leoni, si dovranno indicare precise responsabilità ed i relativi provvedimenti.