La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato, su proposta dell’assessore alla formazione professionale, scuola e lavoro Paola Manzini, il piano delle attività di formazione professionale da realizzare con il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo (obiettivo 3) per il periodo 2006.

Si tratta in totale di 283 progetti finanziati per circa 30 milioni di euro. Come ha sottolineato l’assessore Manzini: “Con questo piano sono stati ulteriormente selezionati gli obiettivi e le priorità della attività di formazione professionale, per consolidare l’offerta formativa nella direzione dell’innovazione, della competitività, dello sviluppo sociale ed economico. Le azioni approvate perseguono obiettivi trasversali, quali l’aumento dei tassi di occupazione femminile, quello dei lavoratori anziani e le politiche di inclusione sociale, in coerenza con quanto stabilito dalle leggi regionali 12/2003 e 17/2005”.

Tra le voci più rilevanti, con un impegno finanziario di quasi 9 milioni di euro, i 97 progetti nell’ambito della misura B1 per l’inserimento lavorativo e il reinserimento di gruppi svantaggiati.
Si tratta di interventi integrati, di formazione, work experiences, tirocini rivolti a particolari categorie svantaggiate (handicap fisici e mentali medio-gravi e gravi, tossicodipendenti in fase di recupero, ecc.), azioni a sostegno dell’integrazione delle persone detenute attraverso la qualificazione degli interventi di istruzione e formazione all’interno degli istituti penitenziari, ma anche azioni di formazione rivolte agli operatori penitenziari (agenti e educatori), ai volontari della giustizia e ai docenti e formatori che intervengono all’interno degli istituti.
Numerose anche le attività mirate all’inserimento o reinserimento lavorativo delle persone immigrate.
Si va dai progetti per consolidare il sistema di servizi di supporto alle numerose azioni rivolte alle persone: percorsi di primo orientamento al lavoro, analisi delle competenze, formazione e qualificazione delle competenze (anche in un’ottica di conversione dei titoli di studio non riconosciuti dai nostri ordinamenti). Numerosi anche i corsi di formazione veri e propri, dalla formazione per operatori generici di officina meccanica e carpenteria, alla progettazione di percorsi formativi personalizzati.
Una decina anche le azioni specifiche a supporto dell’inserimento lavorativo di persone disabili per un impegno finanziario di oltre un milione di euro.
Innovativa, inoltre, è l’approvazione di interventi dedicati alla formazione specifica degli educatori di strada.

Significativo l’impegno per la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro: nei prossimi mesi si avvieranno 59 attività rivolte alle donne attraverso la misura E1 con un impegno finanziario di quasi 6 milioni di euro.
Tra queste 44 iniziative si attiveranno per sostenere la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro, per sostenere i percorsi di carriera femminili, per supportare l’autoimprenditorialità e il lavoro autonomo delle donne.
Altri 10 progetti sosterranno invece l’integrazione sociale e lavorativa delle donne che hanno subito violenza, fisica, sessuale, psicologica e/o di costrizione economica, e la formazione per operatrici e volontarie dei centri antiviolenza, attività che si estende anche in Province non coinvolte negli anni passati.
Cinque progetti supporteranno le politiche di conciliazione dei tempi di lavoro/formazione con gli impegni familiari e di cura.

Tra i più significativi ambiti di attività, per impegno finanziario e numero di progetti, c’è la misura D1 (94 progetti per un costo complessivo di quasi 11 milioni di euro), per lo sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese, con priorità alle piccole e medie imprese e ai distretti industriali (tessile-abbigliamento, calzaturiero, meccanico, motoristico…).
Nell’ambito di questa misura sono stati finanziati anche progetti finalizzati all’aumento del tasso di attività dei lavoratori adulti tramite l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori di età superiore a 45 anni e percorsi per il trasferimento di competenze dai lavoratori esperti ai giovani neo-assunti.
Incentivata anche l’innovazione di prodotto e il trasferimento tecnologico, in particolare nel settore del multimediale, della net economy e della logistica e, più in generale, i processi di internazionalizzazione.
Anche quest’anno sono stati approvate attività di formazione mirata al sostegno dei lavoratori atipici, in particolare prevedendo l’erogazione di voucher formativi e di servizio.

La misura C1, che prevede azioni per l’adeguamento del sistema della formazione professionale e del sistema dell’istruzione, vedrà attivati progetti sulla sostenibilità ambientale, eco-efficienza ed eco-compatibilità, formazione degli operatori della salute pubblica. Significative sono le attività finanziate al fine di valorizzare i prodotti eno-gastronomici dell’Emilia-Romagna.

Importante, infine, anche la misura C4 con i 18 progetti (circa 2,3 milioni di euro) relativi alla formazione permanente che anche quest’anno punta al rafforzamento delle politiche di sicurezza, con azioni di sensibilizzazione, comunicazione e formazione nell’ambito della sicurezza: sicurezza nelle strade (l’attività formativa e di sensibilizzazione rivolte in particolare a docenti dell’istruzione e della formazione, a genitori, a docenti delle scuole guida e agli utenti della strada; sicurezza nei luoghi di lavoro (in particolare nel settore edile) e sicurezza alimentare e educazione alla salute. Rilevante l’azione rivolta agli operatori in cooperazione decentrata e la qualificazione del volontariato in ambito della Protezione civile.