Andrea Leoni (FI) ha rivolto una interrogazione al Presidente della Giunta per sapere come giudichi le dichiarazioni pronunciate dal Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, in merito all’opportunità di realizzare, anche a Modena e a Sassuolo, muri simili a quello realizzato a Padova, per delimitare le aree urbane degradate e a forte rischio illegalità per l’alta concentrazione di immigrati irregolari e clandestini e se la proposta del Ministro sia condivisa dal Presidente Errani.


L’esponente azzurro vuole anche sapere: se sia a conoscenza dei tempi e delle modalità con cui il Governo Prodi intenda procedere, anche in accordo con le amministrazioni comunali dei centri interessati, alla realizzazione dei suddetti muri; se e come la medesima proposta del Ministro sia inseribile nell’ambito delle misure previste dal Protocollo sulla sicurezza che la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Modena e il Comune di Sassuolo hanno siglato, il 2 aprile 2006, al fine di tutelare la legalità, l´integrazione sociale e per interventi di riqualificazione urbana a Sassuolo in provincia di Modena e se e come l’Amministrazione regionale intenda contribuire, con proprie risorse, alla realizzazione dei muri per isolare le aree ‘ghetto’ all’interno delle città.

Leoni, inoltre, chiede: se sia a conoscenza di altri centri della regione (oltre a Modena e Sassuolo) dove sarebbe intenzione del Governo Prodi contribuire alla realizzazione si altri muri; come giudichi la proposta di trasferire in altre aree della città gli immigrati extracomunitari che occupano palazzi e aree fatiscenti; se esista attualmente un progetto immediatamente perseguibile ed attuabile per la realizzazione dei suddetti muri e come giudichi, a 5 mesi di distanza dalla firma del suddetto protocollo sulla sicurezza la situazione criminalità a Modena e Sassuolo.

Il consigliere, infine, nel sostenere che l’espunsione di tutti gli stranieri irregolari e clandestini che trovano rifugio abusivo nelle nostre città debba rimanere una priorità al fine di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, domanda se non ritenga, come lo scrivente, che l’innalzamento dei muri per proteggersi da bande di immigrati sia, di fatto, una resa incondizionata dello Stato nei confronti dei delinquenti e che pertanto ogni avvallo di tale stato di cose, così come vuole il Ministro Ferrero, sia da rigettare totalmente.
L’inalzamento di un muro, rileva ancora Leoni, potrebbe tra l’altro dare luogo non solo a maggiori rischi per la sicurezza delle comunità locali, ma anche a manifestazioni diffuse di intolleranza, razzismo e xenofobia che non sono ammissibili.