“Pochi mesi fa ho segnalato alla Regione Emilia-Romagna l’assurdità della tassa ICI e la sua sbagliata applicazione – ad affermarlo è il Consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi – .
E’ infatti errato applicare l’imposta comunale agli agricoltori in pensione. Come ha giustamente rilevato Berlusconi l’ICI è una tassa iniqua. I Comuni rossi hanno deciso di fare cassa sulla pelle dei pensionati”.


“Ho così interpellato la Regione, chiedendogli di trovare una soluzione in tempi rapidi per evitare che i comuni chiedano imposte non dovute. Dopo quattro mesi è arrivata la risposta del vicepresidente della Regione Emilia-Romagna.
L’assessore ha ammesso che la questione è complicata ed esistono distinte interpretazioni della legge: ‘E’ su questo punto, con riferimento ai soggetti titolari di trattamenti pensionistici corrisposti a seguito di attività svolte in agricoltura, che vi sono due contrapposti orientamenti’.
Ma Delbono ha anche precisato che ‘Non viene considerata iniqua l’imposta ICI sulla prima casa e la sua abolizione è solo possibile trovando una imposta sostitutiva, stante la rilevanza che l’entrata tributaria ha per i bilanci dei Comuni italiani’.
La Regione Emilia-Romagna difende la politica tassaiola e sciagurata inaugurata dai governi di sinistra e applicata oggi a denti stretti da Romano Prodi.
Non si capiscono le motivazioni logiche che obbligano i contadini in pensione a trasformare la loro casa da agricola a civile. Bel modo per sostenere la tanto martoriata agricoltura! Sono e restano contadini, in pensione non diventano industriali. La loro casa non deve cambiare destinazione d’uso solo per donare più soldi ai sindaci (che solitamente spendono male)?
A questa categoria viene chiesto di versare nuove tasse solo per soddisfare le clientele burocratiche della sinistra.
Gente che ha dedicato una vita al lavoro, compresi tutti i fine settimana, si vede appioppare una doppia tassa perché le amministrazioni di sinistra non sono in grado di controllare i loro conti pubblici e le loro clientele.
Gli esperti del Sole 24Ore e d’Italia Oggi, al contrario della Giunta regionale, sostengono le tesi degli agricoltori: il coltivatore in pensione mantiene la ruralità”.