E’ stata presentata dal consigliere della LN Roberto Corradi una risoluzione in cui si impegna la Giunta regionale a favorire l’installazione di presidi delle forze dell’ordine all’interno dei CPT per tutelare l’incolumità degli operatori e per prevenire eventuali fughe dei soggetti irregolari lì ricoverati e ad intervenire presso il Governo affinché individui forme rapide ed efficaci per allontanare dal Paese i criminali irregolari scarcerati per effetto dell’indulto.


Corradi evidenzia a questo proposito che fra i “21.000 detenuti scarcerati a seguito dell’indulto, votato dalla maggioranza delle forze politiche presenti in Parlamento ad eccezione della ln, il 40% sono stranieri, molti dei quali entrati clandestinamente nel Paese”.
Considerando inoltre che “la procedura di legge prevede due passaggi, l’identificazione dei criminali che al momento dell’arresto avevano fornito false generalità e la loro espulsione dal territorio italiano”, Corradi ricorda che per garantire l’effettiva applicazione di queste procedure “in molti casi occorre trasferire questi criminali clandestini nei Centri di permanenza temporanea, i CPT, che attualmente sarebbero insufficienti ad assorbire gli ex carcerati irregolari” tanto che “molti di essi si sottrarrebbero alla procedura di allontanamento dal Paese, tornando ad alimentare la criminalità”.
Ma anche la gestione degli attuali CPT – scrive il consigliere – si rivelerebbe “ogni giorno più difficile perché le poche strutture esistenti sarebbero impreparate ad affrontare i nuovi ospiti”, tanto da arrivare alla recente risoluzione dell’organizzazione incaricata di gestire i CPT di Modena e Bologna di “rinunciare alla gestione delle strutture, stanti le continue minacce e violenze dirette agli operatori” ed alla decisione della Questura di istituire un presidio di polizia al CPT di Modena.
In questo scenario – conclude Corradi – c’è il dato dell’aumento dell’insicurezza dei cittadini a fronte dell’incremento dei fenomeni criminosi, connessi all’ondata di scarcerazioni conseguenti all’indulto e la “constatazione dell’inadeguatezza numerica e strutturale degli attuali CPT che impongono più urgenti ed efficaci procedure di espulsione”.