“I test dell’Invalsi sul grado di apprendimento raggiunto dagli alunni delle scuole elementari e medie resi noti in questi giorni, sono l’atto postumo
della Riforma Moratti, una pessima riforma della scuola che auspichiamo venga cancellata al più presto”.


“I test ministeriali che mettono le scuole modenesi fra gli ultimi posti nelle graduatorie, sembrano quasi punitivi verso una provincia (Modena) e una Regione (Emilia-Romagna) che sono state in prima fila nel contrastare la riforma Moratti e nel rallentarne il più possibile il processo di applicazione. All’opposto brillano per apprendimento gli studenti delle scuole del Sud in controtendenza ai risultati di indagini (Pisa)
scientificamente corrette sia nei test che nella somministrazione agli studenti.
Il Sindacato Flc/Cgil contrastò sin dalla loro introduzione (anno scolastico 2004/05) i test Invalsi e criticò nei contenuti le prove stesse.
I docenti non sono mai stati coinvolti né nella predisposizione dei test né sui criteri dell’oggettività della somministrazione, al punto che si può dubitare della correttezza tenuta dagli insegnanti durante la somministrazione dei test.
Fortunatamente il nuovo ministro della Pubblica Istruzione ha già sospeso i test per il 2006-07 e si sta muovendo per sostituire le prove Invalsi con
un sistema di valutazione nazionale oggettivo in linea con quelli adottati negli altri Paesi europei.
Oltre ai test, è già stato cancellato il tutor (l’insegnante “di serie A” che avrebbe dovuto tenere i contatti con le famiglie e compilare il
documento di valutazione, svalutando la funzione dell’equipe pedagogica).
Il portofolio (documento compilato dal tutor che certificava le competenze e gli apprendimenti dello studente) non è più obbligatorio, ma demandato alla scelta autonoma del collegio docenti.
Dal prossimo anno scolastico, l’orario non sarà più a “spezzatino” con ore obbligatorie e ore opzionali, ma sarà un unico orario a beneficio di tempi
“distesi” per l’apprendimento dei ragazzi.
Anche la scheda di valutazione è stata accantonata e in corso d’anno potrebbe essere sostituita da un unico documento di valutazione nazionale a
garanzia della validità e universalità del titolo di studio della scuola pubblica”.

(Cinzia Cornia, segretario Flc/Cgil Modena)