Nei giorni scorsi, l’equipe di Chirurgia Vascolare del Policlinico, diretta dal professor Gioacchino Coppi, ha eseguito un rivoluzionario intervento di chirurgia mininvasiva – tra i primi in Italia ed in Europa – per riparare due aneurismi molto complessi dell’aorta addominale che coinvolgevano le arterie dei reni e dell’intestino.

I pazienti sono due uomini di 69 anni e 74 anni, della provincia di Modena e di Trento. Entrambi, in passato, avevano subito vari interventi all’addome addome ed all’aorta e, quindi, era molto rischioso trattarli con la chirurgia tradizionale.
Stanno bene ed il decorso post-operatorio procede senza rilevanti complicazioni: potranno essere presto dimessi. I chirurghi del Policlinico – oltre al professor Coppi, il dottor Roberto Silingardi, il dottor Stefano Gennai, in collaborazione con il dottor Stephan Haulon di Lille (Francia) – hanno lavorato con l’equipe anestesiologica del nuovo ospedale di Baggiovara, dove l’intervento è stato eseguito.

Con due modeste incisioni all’inguine, sotto guida radiografica, è stata inserita un’endoprotesi (in pratica un tubicino o stent) che esclude l’aneurisma dal flusso sanguigno, evitando in questo modo la evoluzione in rottura. Si tratta sostanzialmente di un sofisticato stent ricoperto di tessuto biocompatibile molto resistente che viene inserito tramite un catetere dall’arteria femorale e viene portato in addome per sostituire il vaso danneggiato.
Nei due casi specifici, l’estrema difficoltà dell’intervento derivava dal fatto che l’aneurisma coinvolgeva le arterie dei reni e dell’intestino: non era quindi sufficiente inserire solo un’endoprotesi tubolare tradizionale ma era necessario conservare il flusso sanguigno alle arterie renali ed intestinali applicando complessi piccoli stent ricoperti, attraverso apposite fenestrazioni della endoprotesi principale e riproducendo in tal modo l’anatomia dei vasi.
Questa nuova tecnica d’avanguardia permette di curare aneurismi che, fino ad oggi, potevano essere trattati solo con la chirurgia tradizionale e solo in pazienti in condizioni generali molto buone.

La Chirurgia Vascolare di Modena che ha iniziato e sviluppato questo tipo di attività per prima fra le Chirurgie Vascolari italiane, nel giugno 1994; da allora ha trattato oltre mille casi con metodiche a bassa invasività con una casistica che la colloca come punto di riferimento in Italia e nel mondo.