Per la prima volta saranno Modena e la sua Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ad ospitare l’annuale edizione dell’appuntamento che riunisce i geologi italiani del sedimentario.

Esperti da tutto il mondo per cinque giornate parteciperanno al “Congresso annuale di GeoSed 2006”, la cui organizzazione è stata affidata al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo emiliano, con la collaborazione del Comune di Modena, dell’Assessorato alle Politiche Ambientali e del Comune di Spilamberto, realtà istituzionali da sempre particolarmente sensibili a temi e ricerche inerenti lo studio e la salvaguardia del territorio.

La parte ufficiale del congresso si terrà martedì 26 e mercoledì 27 settembre 2006 presso l’Aula Magna del Complesso S.Eufemia (Largo S. Eufemia 19) a Modena. L’incontro, aperto dagli indirizzi di saluto del Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Gian Carlo Pellacani e dell’Assessore alle Politiche Ambientali Gian Franco Orlando, vivrà della lectio magistralis pronunciata dal prof. Juergen Mienert dell’Università di Tromsø (Norvegia), unanimemente considerato uno dei maggiori esperti mondiali in campo geologico, che illustrerà il ruolo dei gas idrati nella stabilità dei pendii sottomarini e gli effetti devastanti innescati da una dissociazione di grandi quantità di gas idrati al variare delle condizioni climatiche.

Un altro tema di grande interesse, che verrà affrontato in questo convegno, riguarda la geoarcheologia, una disciplina per molti aspetti nuova, che si avvale di ricerche interdisciplinari di tipo geologico ed archeologico. Fra le diverse comunicazioni recate su questo argomento si segnalano quelle dedicate alle successioni geoarcheologiche di eccezionale interesse, affioranti nel territorio modenese, Spilamberto (Modena) e Poviglio (Reggio Emilia), che riportano livelli di frequentazioni che vanno dal Neolitico fino all’età romana e longobarda e che permettono di evidenziare il mutuo condizionamento esercitato dall’ambiente fisico sulle attività umane negli ultimi 10.000 anni.
L’appuntamento sarà preceduto oggi (25 settembre) e seguito (28 e 29 settembre) da alcune istruttive escursioni che porteranno i partecipanti a far visita alle aree oggetto di studio, site lungo l’Appennino emiliano romagnolo.