Benin, Congo, Eritrea, Etiopia, Georgia, Ghana, Kenya, Madagascar, Palestina, Romania e Uganda. Sono i Paesi dove sono già arrivati o arriveranno presto attrezzature sanitarie ed arredi provenienti dai vecchi ospedali S. Agostino ed Estense, dal vecchio ospedale di Sassuolo e dal Policlinico. Tutto ciò grazie ad un progetto promosso dalle Aziende USL e Ospedaliero-Universitaria di Modena e dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Modena ed indirizzato alle organizzazioni di volontariato.

Complessivamente 4.894 elementi di arredo e 360 apparecchiature (282 dell’Azienda USL e 78 dell’Azienda Ospedaliera), non più utilizzabili nei nuovi ospedali, ma perfettamente funzionanti ed efficienti.
Grazie ad una legge regionale del 2002 – che legittima un intervento di questo genere – è stato formalizzato un bando e una commissione composta da professionisti dell’Azienda USL, del Policlinico, del Comune e della Provincia di Modena ha selezionato 11 interventi di cooperazione internazionale.

Le organizzazioni che porteranno a termine i progetti selezionati sono: Associazione “Emiliano De Marco”, Associazione Moxa (Modena per gli altri), Gruppo Missionario Merano, Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli, Associazione “Alfeo Corassori”, Auser-Nexus, Associazione “Africa Libera”, Reggio Terzo Mondo, Croce Blu di Mirandola, Associazione “La Nostra Mirandola”. Ai progetti di queste organizzazioni si affianca quello già avviato da alcuni anni con la Georgia, portato avanti dal Dipartimento di chirurgia dell’Azienda USL e che rientra nella stessa filosofia di collaborazione tra l’Azienda sanitaria modenese ed aree a diverso sviluppo.

I progetti sono stati presentati oggi presso la sala convegni del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena Roberto Rubbiani, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Stefano Cencetti, il Copresidente della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria Giorgio Pighi (l’altro Copresidente, Emilio Sabattini, non ha potuto partecipare a causa di un impegno concomitante) ed i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato.

Queste le caratteristiche principali delle organizzazioni e dei loro progetti:
– L’Associazione Emiliano De Marco (rappresentata da Mauro Barioni) ha la sua sede principale a Ferrara ed ha come obiettivo prevalente l’attuale progetto per l’ospedale di Tharaka in Kenia, avviato nel 2001; il progetto è concentrato sull’ammodernamento delle sale operatorie, dell’area post intervento e dei servizi, soprattutto la Radiologia. E’ prevista anche la formazione di personale infermieristico.

– L’associazione Moxa, Modena per gli altri (rappresentata da Marco Bondi), sostiene il progetto legato al S. Mary Small General Hospital, situato nella città di Dubbo in Etiopia, che necessita di attrezzature adeguate, sia in termini di posti-letto che sotto l’aspetto diagnostico e terapeutico. L’associazione svolge una vasta opera di sensibilizzazione sulla problematica dell’accesso degli immigrati in Italia ai servizi sanitari.
– Il Gruppo missionario Merano (rappresentata da don Ilario Cappi), col quale collabora il Gruppo missionario Nannini Marco di Modena, opera da oltre trent’anni in Africa occidentale. Tra i progetti del gruppo c’è il sostegno dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Tanguieta in Benin, in particolare tramite l’invio di attrezzature elettromedicali.
– L’Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli (rappresentata da Angelo Villa) , collegata all’ospedale san Raffaele di Milano, realizza progetti per la cooperazione e lo sviluppo, così come interventi di emergenza umanitaria in campo socio-sanitario. Tra questi, in Uganda, è prevista l’implementazione dell’area dell’emergenza e della gestione delle malattie infettive nell’ospedale di Lachor e il potenziamento della terapia intensiva, della radiologia e dei reparti dedicati alle malattie infettive per l’ospedale di Nsambia, nella capitale Kampala. In Palestina è attiva a favore dell’ospedale Sacra Famiglia di Nazareth: il progetto di sviluppo riguarda le aree della chirurgia (sale operatorie), della terapia intensiva, degenza ordinaria di chirurgia, nido, attività ambulatoriali e di laboratorio.
– L’Associazione “Alfeo Corassori” di Modena (rappresentata da Francesco Cimino) sta ultimando la realizzazione nel sud del Madagascar, a Fianarantsoa, di un ospedale ad indirizzo pediatrico polispecialistico (l’unico del Paese), per la diagnosi e la cura di malattie acute e croniche dei bambini africani. L’ospedale, intitolato proprio ad Alfeo Corassori, verrà inaugurato nel novembre prossimo.
– Le Associazioni Auser e Nexus (rappresentate da Maurizio Davolio) tra i loro progetti prevedono l’impegno in Eritrea nella lotta per il diritto delle donne alla salute. Il progetto tende al sostegno e miglioramento dell’assistenza materno infantile: a livello ospedaliero, con la ristrutturazione delle sale operatorie e dei reparti di degenza, e a livello territoriale, con la riqualificazione delle Traditional birth attendants (ossia le “ostetriche di villaggio”).

– La collaborazione tra l’Associazione “Africa Libera” di Carpi (rappresentata da Marino Malaguti) e la città di Nkoranza ha portato all’individuazione della necessità di sostenere l’apertura di un reparto di ginecologia e maternità presso l’ospedale Santa Theresas in Ghana.
– Il progetto di Reggio Terzo Mondo (rappresentata da Mario Pelloni) ha come obiettivo il rafforzamento e l’ampliamento dei servizi e delle prestazioni sanitarie offerti dalla struttura ospedaliera FMA – Fondation Médicale d’Ampasimanjeva, centro di riferimento per il Distretto di Manakara, in Madagascar.

– La Croce Blu di Mirandola (rappresentata da Antonio Cestari) da ha accolto e sostenuto la richiesta di supportare lo sviluppo di un ospedale in Romania, il Centro Medico Sociale di Sighet, impegnandosi ad arredare ed attrezzare una parte dell’ospedale ad indirizzo medico.
– Il progetto dell’Associazione “La Nostra Mirandola” (rappresentata da Nicoletta Vecchi Arbizzi) prevede di potenziare il Pronto Soccorso, l’osservazione breve internistica ed il laboratorio del Centro di sanità Giacomo Cuzmano, nella città di Kananga in Congo.

– Il Dipartimento di Chirurgia Azienda USL di Modena diretto dal prof. Gian Luigi Melotti, da anni sta portando avanti il progetto di allestire un reparto dedicato alla chirurgia laparoscopica presso l’ospedale di Tiblisi in Georgia. L’obiettivo è quello di rendere possibile la chirurgia mininvasiva anche in zone dove le risorse per la sanità sono particolarmente scarse.

Attualmente tutte le organizzazioni stanno concludendo il ritiro del materiale loro assegnato.
Le Aziende sanitarie hanno confermato di mettere a disposizione le proprie strutture per stage di formazione, sia sugli aspetti impiantistici delle attrezzature, che sugli aspetti clinici ed assistenziali (per medici ed infermieri). A questo scopo sarà istituita una struttura operativa che farà riferimento alla Direzione Sanitaria.