Nei prossimi mesi sarà formalizzata la legge Finanziaria per l’anno 2007, un appuntamento importante per l’attuale esecutivo. Infatti sarà il banco di prova dove si concretizzeranno le scelte politiche che all’alba dell’elezioni si fondavano principalmente sullo sviluppo e sull’equità sociale.


Il punto è che il Ministero dell’Economia sta pensando ad una finanziaria tutta all’insegna del “rigore” e del cosiddetto “risanamento” delle finanze pubbliche. Una finanziaria che si discosta dal programma elettorale dell’Unione dove si assicurava che non si sarebbe riproposta la “politica dei due tempi”, secondo la quale prima occorre pensare al risanamento e solo dopo all’equità e allo sviluppo. I nostri timori nascono essenzialmente dal fatto che negli ultimi tempi non si parla altro che di “risanamento”. Sembra infatti che il principale impegno del ministro Padoa-Schioppa consista nello snocciolare dati sul debito pubblico e sul deficit, per poi sottolineare la necessità di una manovra finanziaria che li riduca entrambi. Padoa-Schioppa sembra convinto che lo Stato non debba fare nulla di incisivo per l’equità e lo sviluppo.


Un appuntamento, quello della legge finanziaria, molto sentito anche dalle forze dell’ordine, in quanto già la scorsa legge finanziaria varata dal centro destra ha, purtroppo, prodotto molte penalizzazioni per il settore della sicurezza. Ad onor di cronaca si deve ricordare che nella finanziaria 2006:

1. furono tagliati di oltre il 30% i finanziamenti per la gestione ordinaria del Ministero dell’Interno;

2. non furono stanziato fondi per il rinnovo del nostro contratto scaduto il 31 dicembre 2005;

3. non vennero previste nessuna risorsa per l’avvio della previdenza integrativa;

4. vennero ridotte le risorse per gli assegni di cura e attività complementari, arrivando ad abolire l’indennità di trasferta, reintrodotta solamente grazie alla protesta corale di tutte le organizzazioni sindacali;

5. non venne finanziato il progetto di riforma delle carriere.



Quindi ci auspichiamo dal nuovo Governo, una finanziaria che tendi a migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli operatori delle forze dell’ordine.

Le aspettative del Silp per la CGIL sono sempre state molto chiare, infatti, in sede di presentazione del DPEF 2007-2011, il nostro segretario generale nazionale GIARDULLO, senza mezzi termini ha racchiuso in pochi punti le rivendicazioni sindacali della categoria:

1. un contratto degno di questo nome, che assicuri ai nostri salari il recupero del potere di acquisto rispetto al generalizzato aumento del costo della vita;

2. un adeguamento delle risorse per la gestione ordinaria del settore sicurezza;

3. l’avvio della previdenza integrativa, la sola in grado di garantire ai più giovani un trattamento pensionistico adeguato a quello dell’ultimo stipendio percepito;

4. il giusto risarcimento economico per chi, durante il servizio od a causa dello stesso, incorra in infortuni o contragga malattie professionali;

5. una riforma delle carriere che, ridisegnando funzioni e corrispondenti ruoli per tutti gli operatori della Polizia di Stato, consentendo il recupero del ritardo subito nei confronti delle riqualificazioni del personale di altre amministrazioni.



Su questi temi valuteremo l’operato dell’attuale Governo, auspicandoci anche un apertura sulle tematiche in generale della sicurezza trovando nel dialogo e nel confronto, le basi per una crescita complessiva del nostro paese.

Diversamente il SILP non si asterrà nel dimostrare il proprio disappunto perché questo è l’impegno che ci siamo assunti con i nostri iscritti. Infine mi corre sottolineare un aspetto che negli ultimi tempi viene spesso rimarcato dai vari esponenti governativi, ovvero la necessità di creare in Italia sviluppo. Agli stessi esponenti il SILP vuol far osservare che le componenti sicurezza e sviluppo viaggiano di pari passo, non ci può essere sviluppo se non vene garantito la sicurezza.

Il Segretario generale Provinciale – Roberto Di Biase