La grande poesia novecentesca italiana recitata al Poesia festival 2006 da due interpreti d’eccezione della tradizione teatrale contemporanea. Questa sera alle ore 21.00, nell’Auditorium Enzo Ferrari di Maranello, Paolo e Lucia Poli reciteranno le poesie di Palazzeschi.


“L’ingegno di Palazzeschi ha per fondo una feroce ironia demolitrice che abbatte tutti i motivi sacri del romanticismo: Amore, Morte, Culto della Donna Ideale, Misticismo.” Così si esprimeva Marinetti nel lontano 1913 a proposito della poesia di Aldo Palazzeschi. “E non poteva dire meglio” fa notare Lucia Poli. “Ancora oggi quella poesia sembra non aver perso la sua forza innovatrice, trasgressiva, moderna, ed è intessuta di una drammaturgia interna che la rende adatta ad essere recitata in scena. Inoltre, il linguaggio così brillante di Palazzeschi non è solo componimento letterario, diventa anche ritratto di un piccolo mondo di provincia, descrizione spietata, critica e fantasiosa di un micro-cosmo di figurine d’epoca: ecco i ficcanaso beceri o sussiegosi che si accalcano attorno alla “Casina di cristallo” dove risiede il poeta, le contesse sciacquine dal nome chilometrico che pesa come una condanna, “Eva Pizzardoni Ba”, ecco le spasimanti del “Frate rosso”, le monache di “Santa Maria Riparatrice” , le “Beghine” incanaglite di perbenismo e di catechismo”.



Due attori fiorentini come Paolo e Lucia Poli, da sempre alla ricerca del gioco e dell’ironia, non potevano lasciarsi sfuggire la golosa opportunità e il piacere autentico di interpretare le poesie di Palazzeschi, fiorentino così straordinario, maestro di comicità e di sberleffi, voce solitaria del primo Novecento, che diventa una sorta di padre putativo ed entra a far parte del loro repertorio.



Alcune canzoni d’epoca, che i due fratelli sono andati a pescare nei ricordi di famiglia, accompagnano i momenti recitativi e conferiscono un sapore storico, garbato e polveroso, quasi una datazione, alla parola di Palazzeschi che vola più in alto, spesso in una dimensione astratta e stralunata.