Sulle quasi 1000 persone che hanno fatto una visita alla Dietologia dell’Azienda USL di Bologna, all’ospedale Maggiore, tra giugno e dicembre 2005, i tre quarti hanno in mente solo il problema peso: tutte le patologie che lo accompagnano vengono ignorate o sottovalutate.

L’anamnesi delle stesse persone, però, dice chiaramente che ipertensione e malattie cardiovascolari, diabete o iperglicemia sono per loro problemi di salute gravi, causati o acuiti dall’obesità.
C’è anche, tra i 1000 della Dietologia, una percentuale significativa (il 13,2%) di “normopeso”, persone in pesoforma che si rivolgono impropriamente a un reparto che cura l’obesità. “Forse per le pressioni subite, soprattutto se si è donne, dalla cosiddetta diet industry” commenta Carlo Lesi, direttore della Dietologia dell’Azienda USL di Bologna, che ha condotto l’indagine nel suo reparto insieme al Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna.

“I dati ci dimostrano comunque, allarmismo o sottovalutazione che sia, che a Bologna sulla percezione corretta dell’obesità e sui modi per prevenire obesità e patologie connesse c’è ancora da lavorare, partendo dall’educazione alimentare”.

In linea con Obesity Day 2006, a cui l’Azienda USL di Bologna aderisce, il 10 ottobre 2006 negli atri degli ospedali Maggiore e Bellaria ci saranno dietologi e dietisti. Con materiali informativi, tra cui il Decalogo Alimentare del Mangiar Sano, per offrire una mattinata di consigli utili: per organizzare la propria alimentazione e quella della propria famiglia, a casa o fuori, che si abbia un problema di obesità o no, acquisendo la consapevolezza che quelle alimentari sono scelte che hanno un’influenza certa e “articolata” sulla salute; il peso è solo uno degli aspetti, benché il più evidente.

Bolognesi pesi
(fonte: PASSI – Indagine sugli stili di vita promossa a Istituto Superiore di Sanità e Regione Emilia-Romagna)
Il 44% dei bolognesi è in eccesso ponderale (il 33% risulta in sovrappeso, l’11% obeso). Questa condizione cresce con l’età, raggiungendo livelli del 67% negli ultracinquantenni, ed è significativamente maggiore negli uomini e nelle persone con basso livello d’istruzione. Tra le persone in eccesso ponderale, meno di un terzo segue una dieta o fa attività fisica per perdere peso.