Sono 17.020 le assunzioni che complessivamente le imprese della provincia di Bologna prevedono di
effettuare nel 2006, a fronte di 14.510 uscite di lavoratori attualmente alle dipendenze. Ne risulta un incremento occupazionale atteso di 2.500 posti di lavoro, decisamente superiore rispetto al saldo di 1.190 previsto l’anno scorso.

I dati sono stati resi noti oggi dalla Camera di commercio di Bologna.
Sono poco più di un quarto le imprese della provincia che prevedono di assumere, percentuale leggermente superiore sia alla media
regionale che a quella provinciale.

Nell’ambito delle assunzioni previste, i servizi fanno la parte del leone. Qui, infatti, sono previsti 11.300 posti contro i 5.720 dell’industria. La crescita occupazionale attesa nei servizi incide per il 67% sull’incremento occupazionale atteso per il 2006. In un’assunzione su due è del tutto indifferente per le imprese offrire il posto di lavoro a un uomo o a una donna. In particolare, le piccole imprese prevedono di assumere donne in misura doppia rispetto alle imprese con un numero di
dipendenti compreso fra 10 e 49. Solo in poco meno di 10 assunzioni su 100, nella provincia di Bologna, viene espressamente richiesta un’età
superiore ai 35 anni, mentre un quarto delle proposte di lavoro è rivolto specificatamente a ragazzi fra i 25 e i 29 anni. E’ l’industria ad
esprimere una maggiore preferenza verso i giovani con meno di 24 anni, anche se l’interesse delle industrie anche per gli over 35 è doppio
rispetto ai servizi.

Sono prevalentemente le piccole e medie aziende a fare il ricorso a contratti atipici (57% del totale delle assunzioni), mentre nelle grandi imprese un contratto su due è a tempo indeterminato. E’, inoltre, forte la crescita dell’apprendistato che quasi raddoppia in numero rispetto alle previsioni dello scorso anno (1.360 contro 760), con un interesse che viene in particolare dal settore industriale. La probabilità di realizzare un contratto part-time è di 2 su 10 e si tratta quasi esclusivamente (96%) di contratti offerti dal terziario, anche se nell’industria il ricorso al
part-time è quasi doppio rispetto al 2005.

In poco meno del 30% delle assunzioni previste dalle aziende bolognesi non è neppure richiesta una generica esperienza lavorativa, e ciò vale soprattutto nelle medie imprese e
nell’industria. Anche gli impiegati con poca o nessuna esperienza hanno comunque buone possibilita’ di trovare lavoro, visto che nel 54% dei casi ad essi non viene richiesta alcuna esperienza specifica.

Il 45% delle assunzioni dovrà avere una scolarità di alto o medio alto livello. Stabili le richieste di laurea o di diploma universitario, che riguarderanno poco più di 11 assunzioni su 100.
Tra i titoli universitari, quello più richiesto è l’indirizzo economico con 620 assunzioni, pari al 32% dei laureati. Sette di questi economisti su
10, poi, dovranno seguire una ulteriore formazione, e nel 60% dei casi verrà loro offerto un contratto a tempo indeterminato.

Quasi il 70% delle imprese sociali prevede assunzioni nel 2006, valore nettamente superiore rispetto al 55% della media nazionale e al 60%
di quella regionale. Delle 1.390 assunzioni previste da queste imprese quasi la metà sono dichiarate di difficile reperimento e più del 90% riguarderà personale con più di 30 anni e il livello di istruzione richiesto dalle imprese sociali è decisamente spostato verso l’alto rispetto al totale delle imprese.