Politiche di sostegno al Parmigiano Reggiano a partire dalla produzione fino alla commercializzazione chiamando in causa Regione, Governo, ma in primo luogo l’Unione europea. A Bruxelles soprattutto si chiede di mantenere il contributo alla stagionatura, che con il 2007 dovrebbe esaurirsi. Incentivi sono domandati anche per la commercializzazione diretta fuori dal comprensorio da parte di singoli caseifici.


Le richieste sono contenute in un documento messo a punto nei giorni scorsi dopo l’incontro che si è svolto a Modena tra gli assessori all’Agricoltura delle Province del comprensorio del Parmigiano-Reggiano: per Modena Graziano Poggioli, per Parma Pier Luigi Ferrari, per Reggio Emilia Roberta Rivi, per Bologna Gabriella Montera, per Mantova Maurizio Castelli; oltre ai presidenti della Provincia di Modena Emilio Sabattini e di Mantova Maurizio Fontanili, insieme al presidente Giuseppe Alai e al vicepresidente Eros Valenti del Consorzio del Parmigiano.

“Da un lato – spiega Poggioli – occorre intervenire subito, dall’altro va elaborata una strategia per fare uscire dalle secche il Parmigiano Reggiano in un periodo ragionevole. Non potendo agire sul prezzo del latte liquidato agli allevatori, si rende necessario introdurre ammortizzatori come la riduzione del costo denaro”.

Il documento punta al coinvolgimento della Regione Emilia Romagna con la qualificazione del Parmigiano Reggiano nei piani di sviluppo regionale. Allo stesso tempo si sollecitano interventi su Bruxelles per mantenere il contributo Ue alla stagionatura, “uno strumento fondamentale per consentire di affrontare serenamente la ristrutturazione necessaria per la fuoriuscita della crisi”.

Oltre agli incentivi per la commercializzazione diretta fuori dal comprensorio da parte di singoli caseifici o loro aggregazioni territoriali, per gli assessori serve anche l’approvazione comunitaria della modifica del disciplinare (per la parte del condizionamento in zona) e una negoziazione con la grande distribuzione organizzata per una diversa valorizzazione del Parmigiano Reggiano che porti una quota di reddito adeguata ai produttori. Tra le richieste anche maggiori disponibilità finanziarie per la conquista e il consolidamento dei mercati esteri, studi sull’export e maggiore conoscenza dei suoi flussi per concertare interventi mirati tramite l’ottenimento dei dati relativi all’esportazione, con la separazione dei codici doganali riferiti a Parmigiano Reggiano e Grana Padano, oggi unificati.