Il Festival dell’Architettura presenta la sua terza edizione, confermandosi nel tempo come luogo di dibattito sui temi della città e dell’architettura, coniugando approfondimento e coinvolgimento del pubblico, ricerca e divulgazione.
Un punto di vista non convenzionale ma attento anche alle problematiche, agli autori ed ai contesti meno noti, attraverso un approccio multidisciplinare ed iniziative di respiro internazionale.

Due importanti novità per il Festival
Cambiano le date del Festival, non più a settembre
ma dal 23 al 29 ottobre 2006. Non solo Parma come luogo del Festival. Si aggiungono infatti le
città di Reggio Emilia e Modena quali parti di un sistema metropolitano regionale nato e cresciuto sulla Via Emilia, in un percorso di reciproca valorizzazione tra contenuto e contenitori
ricercando corrispondenze di significati tra le architetture delle nostre città e quelle proposte, di volta in volta, dalle mostre.

Architettura di rara bellezza
Manifesta l’esigenza di misurarsi con il problema estetico dell’architettura, soprattutto attraverso il superamento del sempre più richiesto e spesso superficiale bisogno di bellezza della contemporaneità. Quindi parlare di
bellezza per indagarne ragioni e categorie di giudizio, mettendo in discussione i canoni più convenzionali e comuni.
Attraverso un articolato programma di progetti di indagine critica (in forma di 22 mostre, 18 tavole rotonde, 10 incontri, 8 conferenze, 3 rassegne, 2 concorsi e altre iniziative collegate) su diversi temi dell’architettura si cercherà di stimolare risposte,
fornendone già una, pur interrogativa, all’attenzione e al dibattito: la questione da
porre è allora forse quella su come la funzione della bellezza si rapporta alla costruzione di identità. Ne deriva una riconoscibilità del carattere che trasmette autenticità (ipotizzata), verità (sperata), non tanto quella ideale, di una bellezza
assoluta, ma quella espressione della conoscenza e della ragione di un mondo inevitabilmente
in divenire. Si tratta di un’accezione interpretativa dell’idea di bellezza che tende a diventare
cosmopolita nel paesaggio vasto delle differenze più o meno radicate, distinte o mescolate, dove la rarità rappresenterebbe il naturale quanto normale riscontro dell’autenticità.
Le esposizioni s’interrogheranno sulla bellezza dell’architettura attraverso cinque sezioni tematiche
(architettura/mondo, architettura/Italia, arte e architettura, storie di architetti, ricerche in mostra).

Un Festival, 3 città, cento occasioni
Progetti, tra città ed edificio, dell’olandese Jo Coenen e scuole del cileno Mathias Klotz a Parma, progetti inediti dello Studio Aymonino – Barbini a Reggio, progetti di “artigianato urbano” dei tedeschi Bolles+Wilson a Modena, tre le proposte di un Festival che vuole restituire l’esperienza concreta del lavoro dell’architetto ancor prima della sua immagine. Ogni mostra ed evento collegato del Festival costituisce un progetto di lettura critica (e di restituzione divulgativa).

Architettura e fotografia, Architettura e cinema
Il Festival stimola da sempre la riflessione sulla relazione strumentale tra le espressioni artistiche.
In questo ambito di interesse viene presentata nella sede di Modena la mostra di opere fotografiche Rovine incompiute – Sinai Hotels delle tedesche Haubitz + Zoche, a Reggio Emilia Chez Le Corbusier. Ville Savoye avec Oliviero Toscani e a Parma I luoghi del lavoro: esposizione del Premio Europeo per la Fotografia di
Architettura. E non solo: tre rassegne cinematografiche approfondiranno il rapporto
architettura – cinema. La proiezione di cortometraggi di Franco Piavoli sul paesaggio padano, occasione di incontro e confronto con il regista; la rassegna “Belle e Impossibili. Le città dell’immaginario cinematografico” di Matteo Molinari, per esplorare criticamente le architetture delle città che hanno costruito la scena
cinematografica contemporanea; la rassegna Immagini di periferia, iniziativa sulla
Parigi contemporanea collegata alla mostra Banlieue, banlieue.

Le aspettative
La terza edizione del Festival si propone di confermare la propria identità di laboratorio-evento che indaga i temi
proposti a partire dai problemi che sono alla loro base.
Augurandosi un supporto sempre più deciso e responsabile da parte di chi si interessa all’architettura,
l’organizzazione si prepara ad accogliere oltre 10.000 visitatori.
(pass settimanale: 10 euro, 5 euro per un’unica città o per gli studenti).