6 morti nella seconda metà di quest’anno (di cui 4 nell’ultimo mese) a causa di cadute dall’alto in cantieri edili del territorio dell’Azienda Usl di Bologna, su un totale di 7 nell’anno contro le 8 dell’intero 2005: non una vera emergenza, ma nemmeno “normali” fatti di cronaca.

L’Azienda Usl di Bologna, lo scorso anno (ma i dati del 2006 ad oggi sono in linea con quelli del 2005) ha ispezionato 328 cantieri di tipo tradizionale, ovvero esclusi i cantieri delle grandi opere, controllando 811 imprese nel corso di circa 1200 sopralluoghi. Alto il numero di violazioni riscontrate, 1134, oltre il 40% delle quali, 467 in totale, proprio riguardanti la non applicazione delle norme e procedure di sicurezza previste per contrastare il rischio di cadute dall’alto. Le ispezioni hanno originato 482 (quindi per il 59% delle imprese) verbali inviati all’Autorità Giudiziaria, 20 dei quali hanno comportato il sequestro dei cantieri.

Una attività di vigilanza cospicua (pari a oltre il 27% del totale delle imprese, edili e non, controllate nel corso del 2005), che l’Azienda Usl di Bologna, in particolare il Coordinamento dell’Area Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro ritiene tuttavia necessario intensificare, con particolare attenzione alle azioni preventive sul rischio di caduta dall’alto in qualunque tipo di cantiere, soprattutto in quelli di più piccole dimensioni, come quelli dove sono avvenuti i recenti incidenti mortali.

Già dalle prossime settimane, attraverso la definizione di ulteriori piani operativi di vigilanza, l’Azienda intensificherà i propri interventi, che coinvolgeranno successivamente anche le Polizie Municipali di numerosi Comuni dell’area metropolitana bolognese, in collaborazione con Provincia di Bologna e Istituto Professionale Edile di Bologna. Non solo vigilanza e repressione, ma anche informazione, formazione e assistenza per le imprese e i lavoratori.

Il Coordinamento dell’Area Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro ritiene tuttavia che le attuali regole dell’edilizia, che comportano nei cantieri un’estrema frantumazione delle imprese ed un ampio ricorso al lavoro irregolare, siano i veri ed insormontabili ostacoli per una reale ed efficace applicazione delle norme di sicurezza e per far crescere un’autentica cultura della prevenzione in questo comparto produttivo, condizioni fondamentali per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori.