VIE Scena Contemporanea Festival si apre con la presentazione da parte di Rodolfo Sacchettini del gruppo di giovani critici AltreVelocità del dvd ‘Rebus per Ada’ dei Fanny & Alexander che verrà proiettato alle ore 15 alla Sala Truffaut di Modena.

I rebus, inventati o adattati da Stefano Bartezzaghi, per gli spettacoli che la compagnia ha dedicato a Ada o ardore di Nabokov, prendono vita in un dvd che chiede la continua partecipazione dello spettatore, una precisa scelta di visione. A seguire, il cortometraggio ipnotico del regista della compagnia, Luigi de Angelis che, reduce da un viaggio in Armenia, ci restituisce le atmosfere rarefatte delle chiese abbandonate della Turchia dell’est.

Alle 17 lo spettacolo ‘I sette a Tebe’ di Michela Lucenti al Teatro delle Passioni ci fa rivivere attraverso azioni corali e ritmiche la passione di un campo di battaglia.

Il Piazzale Re Astolfo di Carpi ospita tre appuntamenti culinari (alle 18:00, 19:00 e 20:00 – prenotazione obbligatoria) curati dai Cantieri Teatrali Koreja che con ‘Il pasto della tarantola’ ci immergono nei sapori tradizionali pugliesi.

Presso la suggestiva Rocca di Vignola avrà luogo un viaggio itinerante negli anfratti più nascosti che il pubblico intraprenderà guidato da un cicerone del tutto particolare (Viaggio in Armenia – ore 19:00 e 22:00 – prenotazione obbligatoria).

La giovane compagnia del Teatro I, capitanata dal regista Renzo Martinelli ha sfidato il linguaggio dalle trame dense del Thomas Bernhard di ‘Prima della pensione’ in un allestimento coraggioso che ne ha decretato il successo immediato (Teatro della Passioni, ore 19.00).

Seconda e ultima replica per ‘vsprs’ di Alain Platel che con i suoi danzatori, musicisti, e cantanti restituisce al Vespro della Beata Vergine di Monteverdi una chiave di lettura acuta e inedita (Teatro Comunale, ore 19.30).

Unica data (Teatro Storchi, ore 22.00) per ‘Asobu’ di Josef Nadj, un artista di casa a Modena che il pubblico ha potuto applaudire in Last Landscape l’anno scorso sempre in occasione di VIE. Questo spettacolo si colloca come ideale prosecuzione di un viaggio nell’immaginario che affonda le proprie radici indietro negli anni e che ne fa cifra stilistica tanto da essere definito “teatro coreografico”.