“No a cabine di regia, triumvirati o tavoli ristretti che decidono per tutti il futuro del nostro territorio. Il luogo deputato a questo compito, come liberamente scelto dai 36 soggetti che rappresentano l’intera società modenese, è la Conferenza economica e sociale provinciale prevista dal Patto territoriale firmato il 17 novembre 2005. Se qualcuno non ci crede più, lo dica apertamente”.

Il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone mette le cose in chiaro a proposito del dibattito di questi giorni sugli enti di promozione e sviluppo del territorio modenese.

“Appare sempre più evidente che alcune forze economiche tendono a dettare l’agenda della politica. Non solo, – continua Falcone – a volte abbiamo l’impressione che conti più chi dice rispetto a cosa dice. Per noi, invece, devono essere le istituzioni, in primis la Provincia e il Comune di Modena, a guidare il confronto e chiarire bene cosa pensano di fare le istituzioni. Noto, inoltre, che ancora una volta la discussione sul sistema Modena esclude il mondo del lavoro e chi lo rappresenta, cioè il sindacato. È un grave errore. È necessario discutere tutti insieme il futuro del nostro territorio”.

Per questo il segretario della Cisl chiede di convocare quanto prima la Conferenza economica e sociale provinciale per discutere, confrontarsi, concertare. Quanto alla discussione di questi giorni sugli organismi di promozione, la Cisl ribadisce che occorre andare a una loro riduzione e riorganizzazione.
“Ma accorpare non è sufficiente – avverte Falcone – Occorre anche che le imprese assumano gli oneri di enti di cui sono i primi, se non unici, beneficiari. In questo modo possono essere liberate risorse pubbliche, finora destinate al mantenimento di questi organismi, da dirottare al sostegno dei ceti più deboli. Temo, infatti, – conclude il segretario provinciale della Cisl – che il dibattito di questi giorni spinga le istituzioni a investire ulteriori risorse a favore di enti che devono invece essere accorpati e vedere una maggiore partecipazione dei privati”.