Saranno oltre 1.500 i metalmeccanici che dall’Emilia Romagna parteciperanno sabato 4 novembre alla manifestazione “Stop alla Precarietà ora” a Roma.

E’ un dato che giudico particolarmente significativo a dimostrazione di una diffusa consapevolezza sulla necessità di una iniziativa politica e sociale contro la precarietà che si riassume nei tre no dall’Appello che sta alla base della manifestazione:
– No alla Legge 30
– No alla Legge Bossi/Fini
– No alla riforma scolastica della Moratti

E’ anche un dato importante perché non scontato.
Dopo l’inaccettabile tentativo dei Cobas di cambiare di segno alla manifestazione, tentativo giustamente respinto dai promotori con la riconferma della piattaforma politica originaria, due processi “pesanti” cioè di lungo periodo sono importanti per motivare la partecipazione:
a. una grande manifestazione nazionale come occasione non separabile dalla iniziativa rivendicativa quotidiana del sindacato per una modifica della legislazione del lavoro a partire dai casi emersi nelle ultime settimane in Emilia Romagna come quello dell’Azienda ATLAS di Bologna;
b. la pervasività sociale della precarietà che dalla sfera del lavoro ha investito e investe la vita delle persone.

I metalmeccanici che partiranno sabato mattina per Roma non saranno pochi e non saranno soli.
Sono convinto che altre migliaia di uomini e donne dell’Emilia Romagna faranno la stessa scelta anche per l’impegno che in diversi Territori hanno sviluppato altri dirigenti sindacali e le decine di organizzazioni a partire dall’Arci, che hanno promosso e aderito a “STOP alla Precarietà ORA”.

(Gianni Scaltriti – Segretario Generale Fiom-Cgil
Emilia Romagna)