I mercati settimanali di Carpi animano la città e favoriscono gli incontri tra le persone. Per i propri acquisti tanti cittadini continuano a preferire i banchi degli ambulanti, dove trovano una varietà di prodotti a prezzi contenuti e dove possono instaurare rapporti di fedeltà con i gestori.

Anche i mercati, però, hanno bisogno di essere rinnovati: occorre ampliare la varietà dei prodotti in particolare quelli alimentari, incrementare il numero dei parcheggi auto nella zona, dotare il mercato di bagni pubblici e potenziare l’illuminazione dell’area.
E’ questa la fotografia che emerge dall’indagine fra gli operatori dei mercati su area pubblica di Carpi, condotta dal Centro assistenza tecnica di Confesercenti Emilia-Romagna, e presentata martedì scorso in occasione del convegno “Carpi e i suoi mercati. Il mercato che verrà, il mercato che vogliamo”.

“Come emerge dalla ricerca – spiega Daniele Cavazza, direttore di Confesercenti Carpi – i due mercati settimanali hanno l’ambizione di diventare un punto di riferimento per i cittadini. Gli operatori debbono avere gli strumenti per soddisfare le richieste dei clienti. Crediamo in particolare debba essere implementato l’assortimento merceologico, cercando di favorire l’ampliamento del settore alimentare. Anche dal punto di vista infrastrutturale occorre dotare il mercato di bagni pubblici e incrementare l’illuminazione sull’area”.

Per gli operatori intervistati nell’indagine, i punti di forza dei mercati di Carpi sono la posizione centrale dell’area destinata ai banchi (per il 32% degli intervistati), l’alta affluenza di visitatori ed acquirenti (per il 13,4%) e la possibilità di allestire molti banchi (per il 12%). Tra gli altri punti si segnalano: la buona organizzazione, la fedeltà del cliente, l’atmosfera accogliente e lo spirito di collaborazione tra colleghi.
Non mancano però i punti di debolezza dei due mercati. Il 39,2% degli intervistati fa notare la scarsità di parcheggi per i clienti, mentre il 30,8% evidenzia la scarsa qualità dell’offerta nei due mercati. Il 24,5% degli operatori indica come punto di debolezza la presenza di ambulanti stranieri, considerati concorrenti sleali sul prezzo. C’è chi segnala la scarsità di servizi igienici nella zona (9,8%) e chi lamenta un orario troppo rigido di chiusura (8,4%) e la bassa presenza di banchi alimentari (6,3%).
Gli operatori commerciali sono convinti che occorrano interventi di riqualificazione per aumentare la frequenza e gli acquisti: incremento del numero di parcheggi auto (57,3%), miglioramento della qualità offerta (21,7%), modifica all’orario di apertura del mercato (16%), ampliamento della varietà dei prodotti alimentari (12,6%), dotazione di bagni pubblici (9%) e incremento della pubblicità (7%).
Oltre il 44% dei commercianti su suolo pubblico è convinto che negli ultimi due anni il numero dei clienti sia diminuito, mentre per il 36,4% è rimasto invariato. I motivi di un calo delle vendite sono dovuti alla concorrenza di altri negozi (34,4%), alla crisi dei consumi (32,8%), alla poca attenzione alla qualità dell’offerta (20,3%) e alla diminuzione dei parcheggi (7,8%). Preoccupano in particolare gli spacci aziendali (15,5%) e il Centro commerciale Borgo Gioioso (40%) anche se oltre il 38% degli intervistati ammette che non esistono forme distributive concorrenti.
Infine l’indagine di Confesercenti cerca di comprende quali vantaggi e benefici i mercati portano a Carpi: animano la città (per il 47,6%), favoriscono gli incontri tra persone (39,2%), diventano un appuntamento fisso (28%), richiamano pubblico fuori città (16,8%) e favoriscono il contrasto al degrado (2,1%).

“Il commercio ambulante – commenta Cavazza – è parte integrante dell’identità delle nostre città. All’amministrazione comunale chiediamo di considerare il commercio su area pubblica come fattore strategico e non residuale. Non come soggetto da spostare ma come spazio da potenziare all’interno di Carpi, un luogo da pianificare con la stessa complessità e serietà con cui si pensa ad un centro commerciale”.