Cento milioni per aiutare le persone non autosufficienti e le famiglie nella cura di anziani e disabili. Cento per sostenere un sistema sanitario d´eccellenza, sul fronte della qualità, dell´innovazione, del territorio. Quaranta milioni per investire con forza sulle priorità legate allo sviluppo economico.


Welfare, qualità del lavoro e dello sviluppo economico sono dunque le direttrici verso le quali la Regione intende destinare i 240 milioni di euro di risorse aggiuntive comprese nel Bilancio 2007 (entrate e uscite per 15,5 miliardi di euro) approvato ieri dalla Giunta regionale, contestualmente al Poliennale 2007-2009 e al Documento di politica economico finanziaria.
Una manovra che comprende anche un contenimento di circa 48 milioni di spese correnti. I risparmi sono concentrati su oneri finanziari, personale, consulenze, spese economali e altre spese di funzionamento.

“Il 2007 sarà un anno importante perché potremo contare su una vera e propria manovra di legislatura – ha spiegato il vicepresidente e assessore alle Finanze Flavio Delbono illustrando ai giornalisti il Bilancio, insieme al sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli e all´assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni – La concomitanza del Patto triennale per la salute sottoscritto col Governo e la conclusione del negoziato dei Fondi europei ci consente di programmare in maniera certa le risorse nel medio termine e fare un importante passo in avanti sulle nostre priorità”.

D’altro canto, con l´intervento sui costi “abbiamo ridotto ulteriormente la percentuale delle spese per il funzionamento dell´ente, che oggi è inferiore al 3% dell´intero Bilancio”.
Se il 2006 è stato un anno nero per la sanità, “il nuovo Patto per la salute, che aumenta di 8 miliardi le risorse del Fondo, è importante ma non risolutivo perché non può risolvere tutti i problemi – ha detto Bissoni – La leva fiscale è dunque decisiva in Emilia-Romagna per rafforzare il sistema sanitario e la rete di servizi e di aiuti economici destinati alle persone non autosufficienti, che oggi si rivolge a 110.000 persone anziane”.

“Per affrontare le grandi trasformazioni sociali e sostenere lo sforzo competitivo del nostro sistema economico avevamo bisogno di una disponibilità maggiore di risorse – ha aggiunto Bertelli – Ma queste risorse torneranno tutte alle persone, alle imprese e, attraverso le intese con le comunità locali, ai territori”.