A trent’anni dall’istituzione dei Consultori pubblici (legge 405), il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato ieri sera all’unanimità un ordine del giorno contenente le linee di indirizzo per la gestione dei consultori per quanto di propria competenza, al fine di esercitare il proprio ruolo di indirizzo verso l’azienda sanitaria territoriale Ausl di
Bologna e l’azienda ospedaliera policlinico Sant’Orsola Malpighi.
A conclusione del lavoro istruttorio sulla situzione dei consultori a Bologna svolto dalle commissioni VII e V (dal 26 gennaio 2005 al 24 maggio 2006), il Consiglio Comunale dà le indicazioni che seguono e invita la Regione Emilia Romagna a tener conto del presente Ordine del giorno nell’attuale fase di redazione del piano sanitario e sociosanitario e la invita a valutare l’opportunità di una revisione dei tickets per farmaci e prestazioni in questa’area, in particolare per l’epidurale, per la contraccezione, per la visita dopo il parto, ascoltando anche l’opinione della rappresentanza delle utenti. Il Consiglio Comunale si impegna infine a verificare annualmente l’attuazione delle linee di indirizzo.
Il Consiglio Comunale di Bologna ritiene che, per ruolo, storia, competenze professionali, capacità di lavoro in équipe, i consultori possano
costituire la risposta più adeguata ai bisogni di salute emergenti nelle aree indicate e debbono quindi assumere una nuova centralità. Infatti la
caratteristica dei consultori è che in essi l’integrazione tra la cura sanitaria, l’intervento sociale e quello psicologico è la ragione stessa
del servizio e possono quindi meglio rispondere alle complessità dei bisogni segnalate e alla necessità di una presa in carico complessiva della persona e del nucleo familiare.
La promozione della tutela della salute riproduttiva e sessuale comporta, secondo l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), che donne e uomini siano in grado e siano messi in grado di condurre una vita sessuale responsabile, sicura e soddisfacente, di procreare e far crescere i propri figli insieme alla libertà di decidere quando farlo, grazie ad una corretta informazione e all’accesso a metodi sicuri di controllo della fertilità, e le donne possano vivere liberamente la maternità e partorire in condizioni di sicurezza. Tutto ciò non si esaurisce nell’assistenza medica e ginecologica ma richiede un approccio positivo alla sessualità nella sua globalità, che
tenga conto delle singole personalità e delle relazioni affettive tra le persone e sappia affrontare i problemi di salute delle donne in una visione complessiva tenendo conto delle specificità di genere.
Ciò richiede luoghi dedicati e specializzati, con équipe multiprofessionali. La missione di fondo dei consultori delineata dalla legge nell’art 1 richiamato ne esce rafforzata: piuttosto si deve dotare degli strumenti conoscitivi necessari ad affrontare una realtà in continua evoluzione e molto diversificata, per la piena attuazione dell’art. 1 della legge 405 del 1975.
Per quanto esposto il Consiglio Comunale di Bologna esprime le seguenti indicazioni:
– l’accesso ai consultori deve essere facile, diretto e amichevole, capace di orientare verso la risposta più appropriata e con effettiva presa in
carico;
– deve essere data migliore informazione sui servizi consultoriali sia attraverso i medici di famiglia e i quartieri che con apposite campagne
informative. Si suggerisce di dedicare una giornata all’anno ai consultori e alle loro attività;
– deve ulteriormente migliorare la collaborazione con i presidi ospedalieri e con i medici di famiglia e i pediatri;
– l’attuale numero di sedi è appena sufficiente. Nella consapevolezza che al momento non sia possibile ampliarla si sottolinea però come debbano essere previsti spazi adeguati per i consultori nelle nuove sedi di distretto che saranno attuate e ora previste nel piano di riorganizzazione dei distretti e che ampiezza di orari di apertura e stabilità degli
operatori vanno garantite. Inoltre si deve migliorare e formalizzare la collaborazione con i servizi sociali comunali attraverso i quali deve passare la definizione delle modalità di collaborazione con il volontariato. La revoca delle deleghe alla Auls riguardanti le funzioni socio-assistenziali attuata dal Comune di Bologna nel 1998 ha determinato la gestione diretta da parte del Comune anche di quelle funzioni a carattere sociale previste dalla legge 405/75 istitutiva dei consultori familiari.
Attualmente quindi tali funzioni sono in capo al Settore servizi Sociali –Servizi per Minori e Famiglie, che le esercita tramite l’attività dei
propri operatori, assistenti sociali ed educatori, operanti nelle proprie sedi territoriali.
Il Comune ha la funzione precipua di promuovere e sostenere la rete delle risorse, ponendosi come punto di snodo tra il servizio pubblico, il
servizio sanitario e i servizi del privato sociale e del volontariato con l’obiettivo di coordinare e ottimizzare le risorse in campo. In questo
quadro di competenze si colloca anche la piena attuazione della legge 194/78. Già oggi il servizio ha attivato un tavolo di coordinamento per le
realtà cittadine e provinciali che si occupano di accoglienza di donne gravide e con figli minori, che costituiscono una delle opportunità per
sostenere quelle donne in condizioni di maggior disagio che si presentano ai servizi territoriali e di consultorio.
E’ auspicabile la predisposizione di un protocollo operativo tra il servizio consultoriale dell’Ausl, il servizio di neuropsichiatria dell’etàevolutiva dell’Ausl e il servizio minori e famiglie comunale che aggiorni il precedente protocollo, stipulato nell’aprile ’98, contestuale al ritiro delle deleghe.
La imminente costituzione dell’ASP si presenta come una nuova risorsa che potrà favorire il processo di integrazione socio-sanitaria.
Infine si deve curare anche il coinvolgimento e la sensibilizzazione della popolazione maschile in particolare per sostenere una paternità sempre più
responsabile.
(Il documento prosegue con l’approfondimento delle seguenti aree: Giovani, Donne attive e in salute con il passar degli anni, Screening oncologico, La salute in età fertile, Donne immigrate, Percorso nascita).

