A poche settimane dall’inizio della ristrutturazione del padiglione che ospita i reparti di ginecologia dell’ospedale S.Orsola di Bologna, Alberto Vecchi, di Alleanza Nazionale, ha presentato un’interrogazione in cui domanda alla Giunta regionale quanti posti letto saranno disponibili per le pazienti durante i lavori “che avranno una durata programmata di almeno 2/3 anni”.


Il consigliere chiede inoltre all’esecutivo regionale se corrisponde al vero che i reparti diretti rispettivamente dai professori Pelusi, De Aloysio e Venturoli, i primi due con 17 posti letto ciascuno e il terzo con 16, scenderanno tutti e tre ad una disponibilità di 8 letti ciascuno.
Vecchi rileva in proposito che “l’Azienda ha preferito accorpare il servizio di chirurgia ginecologica maggiore in un unico piano, dove inserirà i tre reparti citati, “diminuendo di fatto il servizio offerto”, anziché trasportarli in altri padiglioni del complesso ospedaliero oppure, in alternativa, in una struttura esterna convenzionata, come avvenne per la maternità dell’ospedale Maggiore, che venne spostata a Villa Erbosa.

“Come si intendono rispettare le direttive del nuovo piano sanitario regionale che si è posto l’obiettivo di ridurre i tempi delle liste d’attesa, se già oggi, con 49 posti letto, per le donne affette da importanti patologie ginecologiche l’ospedale S.Orsola ha liste d’attesa che variano da 9 ai 12 mesi?” Chiede quindi l’esponente di an, il quale vuole anche sapere se la chirurgia ginecologica maggiore del S.Orsola tornerà ad avere gli attuali 49 letti.

Da ultimo Vecchi domanda alla Regione quanti saranno i posti a bassa degenza disponibili presso il Pronto soccorso ginecologico che verrà approntato durante i lavori, puntualizzando che “comunque, tali posti non possono essere conteggiati insieme a quelli a media e lunga degenza della chirurgia maggiore”, dal momento che rispondono a differenti esigenze di ricovero.