Oltre 2 bolognesi su 100 si rivolgono ogni anno ai servizi di salute mentale dell’Azienda Usl di Bologna, per un totale di 18.500 persone in cura. E’ il dato di contesto dal quale muove Tra il dire e il fare, seminario rivolto agli operatori della salute mentale cittadina e regionale, in programma domani, venerdì, presso il Centro di Salute Mentale di Via Cimarosa 5 a Casalecchio di Reno.

Il seminario è stato ideato dal gruppo di psichiatri e psicologi che organizzano il Corso di San Lazzaro sulla Psicoterapia Psicodinamica nei Servizi Pubblici, quest’anno alla sua ventesima edizione.
Psicosi e disturbi affettivi (entrambe le patologie affliggono oltre il 30% delle persone seguite dai servizi), disturbi di personalità (11%), depressione grave (10%), sono le patologie più diffuse. Le persone che si rivolgono ai servizi di salute mentale pubblici, si trovano con sempre maggior frequenza nella fascia di popolazione con livello di istruzione alto e posizione sociale solida, a dimostrazione di una concreta diminuzione dello stigma e di una costante autorevolezza acquisita dai servizi. Ogni paziente riceve mediamente in un anno oltre 20 interventi terapeutici contro la media regionale di 18.

Di tutti i pazienti in cura presso i Servizi Psichiatrici dell’AUSL di Bologna, oltre il 10% riceve un trattamento psicoterapeutico, nell’80% dei casi di durata inferiore ai 2 anni; questi dati indicano la forte intensità del lavoro terapeutico nei Servizi Pubblici e il laborioso impegno cui essi sono chiamati.

Il Corso di San Lazzaro, che ha ospitato negli anni autorevoli protagonisti del panorama scientifico nazionale e internazionale, come Berti Ceroni, Correale, Bolognini, Andreoli, Sassolas, Paris, Holmes, Meares, Bateman e altri ancora, fu fondato nel 1986 da alcuni psichiatri di orientamento psicoanalitico, che lavoravano nei servizi bolognesi.
Essi formarono un gruppo, all’interno del quale fu svolta un’intensa attività seminariale e di discussione clinica fino al 1995, quando si iniziò l’organizzazione annuale di 4 seminari intorno alle problematiche relative al trattamento dei pazienti gravi, affetti da psicosi o da disturbi di personalità.

Questo appuntamento annuale, ultimamente dedicato alla dimensione storica e narrativa nel lavoro psichiatrico, è stato molto apprezzato da operatori e psichiatri dei servizi della città e della regione.
Il corso è divenuto, strada facendo, una voce culturalmente caratterizzata da un particolare interesse alla persona del paziente, alla sua storia e a come essa si intreccia con le sue vicende psicopatologiche.
In altre parole, esso rappresenta una strategia psichiatrica di cura che non tenga solo conto degli aspetti diagnostici, biologici e sociali implicati nel disturbo mentale, ma anche della complessità della persona del malato e delle modalità psicoterapeutiche implicite o specifiche da mettere in atto nella situazione clinica.

Nel seminario di domani si discuteranno alcune delle basi scientifiche e cliniche fondanti il lavoro psichiatrico, che spesso, nell’immaginazione della gente, dovrebbe avere un potere di comprensione, di persuasione e di cura quasi senza limiti.
La realtà è più difficile, a volte deludente, ma nondimeno spesso conduce a buoni risultati nel tempo, grazie alle competenze teoriche e cliniche accumulate nei servizi.

L’attività quotidiana verrà descritta prendendo in considerazione l’attuale fotografia epidemiologica dei servizi, il contesto sociale fatto anche di critiche ed insoddisfazione a fronte di un crescente impegno su più fronti, i punti di osservazione cruciali dell’ambulatorio, dei luoghi di ricovero, del day hospital. Saranno gli operatori impegnati quotidianamente sui vari fronti ad illustrare le problematiche ed i punti di forza. Infine verrà avviata una riflessione sull’evoluzione del concetto di riabilitazione, con il coinvolgimento dei soggetti, dei familiari, della comunità sociale nel processo di ritrovamento della salute.

La giornata di studio costituisce un’importante occasione per rendere visibile un lavoro altrimenti silenzioso, più apprezzato da tanti pazienti e familiari che conosciuto dalla pubblica opinione.