Quasi quattro mila impianti sportivi nel modenese, utilizzati da oltre 2400 gruppi sportivi, soprattutto di calcio, calcetto e pallavolo, ma sono in crescita i gruppi sportivi di ginnastica e fitness. I praticanti in tutto sono quasi 50 mila tesserati alle federazioni, a cui si aggiungono i tesserati agli enti di promozione (oltre 70 mila).

E’ questa la fotografia dello sport modenese secondo una ricerca della Provincia di Modena realizzata in vista dell’approvazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale. L’indagine è stata presentata nel corso di un incontro pubblico che si è svolto oggi nella sala consiliare della Provincia di Modena.
All’incontro hanno partecipato Stefano Vaccari, assessore provinciale allo sport, e Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione; la ricerca è stata illustrata da Luciano Rizzi della società Costruire in Project, curatrice dell’indagine.
“Questi dati – affermano Vaccari e Maletti – confermano la diffusione dell’attività sportiva nel modenese e la necessità di adeguare la nostra impiantistica alle nuove esigenze e alle nuove discipline emergenti”.

Da una stima sulla dotazione di spazi e strutture per lo sport emerge che nel modenese sono presenti oltre 600 campi dal calcio, 584 campi polivalenti all’aperto, 414 campi da tennis, 403 da bocce, 377 palestre per il fitness e le arti marziali, 340 palestre sportive, 211 piste e pedane per l’atletica leggera, 120 campi da calcetto, 62 piste da sci, 44 maneggi, 37 piscine estive e 30 invernali. E’ ancora il calcio lo sport più amato dai modenesi con oltre 700 gruppi sportivi, seguono la pallavolo (245), ginnastica e fitness (154), bocce (129 e ciclismo (127). In regione Modena è al primo posto per praticanti nella pallavolo, nello sci e nel pentathlon moderno.

Il futuro dell’impiantistica sono i poli sportivi sovracomunali dedicati alle attività di alto livello, capaci di attirare un pubblico numeroso. Le aree più idonee per costruire questi nuovi impianti e le loro caratteristiche saranno indicati all’interno del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale che la Provincia sta predisponendo in questi mesi.
“Occorre ripensare – aggiunge Vaccari – la pianificazione dei bisogni sportivi, superando la frammentairetà e alcune tradizionali concezioni dell’impianto sportivo. Pensiamo ad un sistema in cui sono presenti poli funzionali destinati a soddisfare un bacino di utenza sovracomunale e impianti comunali per l’attività di base”.
Oltre alle aree il Piano provinciale indicherà le dimensioni delle strutture, i servizi e le condizioni di sostenibilità ambientale. Ai Comuni spetterà, invece, il compito di definire i requisiti di accessibilità e le caratteristiche funzionali.
Per Maletti, si tratta di “una novità importante perché viene riconosciuta, anche in sede di programmazione territoriale, il valore della pratica sportiva. Un valore da potenziare anche attraverso una più moderna e razionale previsione degli impianti”.

Nella pratica sportiva di base le donne hanno ormai raggiunto l’uomo per numero di praticanti. Le donne però praticano lo sport in modo diverso dagli uomini: preferiscono l’acqua, la cura del corpo le attività legate al benessere. E’ dedicato allo sport rosa una delle linee guida indicate dalla ricerca della Provincia di Modena sull’attività sportiva.
“Oggi si continua a realizzare impianti pensati soprattutto più per gli uomini – spiega Vaccari – mentre occorre tenere conto anche delle nuove esigenze di un pubblico femminile in costante aumento che chiede più piscine e palestre”.

In base ai dati pubblicati nella ricerca, infatti, tenendo conto dei praticanti continuativi e saltuari, tra gli uomini gli sport preferiti restano il calcio, gli sport acquatici e gli sport invernali, mentre tra le donne al primo posto figurano la ginnastica, l’aerobica, il fitness e la cultura fisica, seguiti a distanza da nuoto e sci.