“Né il ministro Ferrero, né altri hanno parlato con me di ipotesi di costruzione di muri a Modena in zone della città per contrastare il fenomeno della criminalità. E’ quindi evidente che se quella del ministro Ferrero fatta a Padova era solo una citazione a mò di esempio, questo esempio non è stato dei più felici”.

“La sicurezza, infatti, deve privilegiare una risposta risolutiva. Si può tamponare, ma poi ci vuole una strategia. La nostra strategia è operativa da anni e parte dalla fine degli anni ’90 quando io e il consigliere Vallini, della minoranza, presentammo un Ordine del Giorno in cui si invitava – in fase di definizione del Piano regolatore – ad incentivare la trasformazione dei casolari abbandonati per consentirne un uso civile. Una recupero dei contenitori abbandonati, quindi, che si inserisce nel quadro di una strategia complessiva”.

Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha risposto così al consigliere di Forza Italia Andrea Leoni che, con un’interpellanza nel corso del Consiglio comunale del 20 novembre, aveva chiesto al primo cittadino se fosse stato informato delle intenzioni dichiarate dal ministro Ferrero a Padova di realizzare anche a Modena un muro simile a quello realizzato a Padova per delimitare le aree urbane degradate e a forte rischio di illegalità per l’alta concentrazione di immigrati irregolari e clandestini. Leoni, inoltre, chiedeva se Pighi condividesse tale proposta, se la ritenesse efficace e a quanto eventualmente ammontasse la spesa per la realizzazione, chiedendo poi se non si ritenesse tale scelta “una resa incondizionata dello Stato nei confronti dei delinquenti e che pertanto ogni avvallo di tale stato di cose, così come vuole il ministro Ferrero, sia da rigettare totalmente”.

Illustrando l’interpellanza, inoltre, Leoni ha evidenziato che “la vicenda testimonia lo stato di sbandamento del governo Prodi in cui ognuno dichiara tutto e il contrario, salvo poi smentire. Lo stesso metodo ci lascia perplessi: Ferrero si lascia andare come ministro del governo a una proposta concordata e di cui avrà sicuramente fatto parola con lei sindaco, in modo che si sapesse dove si doveva fare. Quindi vorremmo che lei ci desse una delucidazione”.

In fase di dibattito è intervenuto Antonio Maienza (Udeur), sottolineando di essere “contro la politica del muro contro muro, sia a Modena che altrove. Abbiamo presente le tre situazioni a rischio, Windsor Park, Lambda e Attiraglio – ha concluso Maienza – ma non per questo facciamo i muri. Bisogna favorire invece la coesione sociale, facendo anche riferimento al documento Gaudium et Spes”.

In fase di replica Leoni ha dichiarato che “il sindaco conferma che ci sia marasma nel governo, nessuno informa nessuno e niente è concordato. L’amministrazione ha una strategia per questi contenitori che anche noi vediamo, ma non si può abbassare la testa nell’immediato. C’è il problema dell’oggi, con torme di extracomunitari che spacciano e l’amministrazione ha colpe che noi denunciamo. Alla Polizia Municipale mancano 43 uomini che potrebbero essere occupati in prevenzione e repressione della microcriminalità. E’ quindi evidente che l’amministrazione testimonia la mancanza di volontà sia nell’immediato che nella strategia a lungo termine. Per questo non sono soddisfatto della risposta.
Se unisco questo a tutto ciò le politiche del governo nazionale – che di fatto ha già smantellato di fatto la Boss-Fini favorendo un’accoglienza indiscriminata e la mancata repressione – ma anche le politiche regionali, allora il cocktail diventa esplosivo e le nostre città sono destinate a diventare un far-west per cittadini per bene. Vorremmo vedere un impegno non da qui a 10 anni – ha concluso Leoni – ma da qui a pochi giorni. Noi non possiamo rimanere sordi, basta con la testa nella sabbia, puntiamo ad azioni dure e severe verso chi sta rovinando la vita di molti nostri concittadini”.