L’influenza stagionale è arrivata: i primi due casi, entrambi causati dal tipo virus del tipo B Malaysia, sono stati isolati a Milano. Lo ha reso noto il Centro interuniversitario ricerche sull’influenza (Ciri) che fa capo alle Università di Genova e Milano.

L’Azienda USL rinnova pertanto l’invito, rivolto alle cosiddette categorie a rischio (anziani a partire dai 65 anni, bambini e adulti con malattie croniche, operatori sanitari ed addetti a servizi di pubblica utilità), a sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale.

La consegna dei vaccini è stata ultimata e i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i Servizi vaccinali stanno già effettuando la vaccinazione dall’inizio di novembre. La campagna di vaccinazione antinfluenzale continuerà fino a dicembre inoltrato: in questo modo il vaccino assicura la protezione dai virus influenzali nel momento della loro massima diffusione, prevista tra la fine di dicembre e la fine di febbraio.

Le vaccinazioni vengono effettuate dai medici di famiglia, dai pediatri di libera scelta, dal Servizio di Igiene Pubblica e dalla Pediatria di Comunità (consultori pediatrici).
Nella campagna dello scorso anno è stato vaccinato il 78,03 per cento delle persone con più di 64 anni, superando abbondantemente la media regionale del 74,2 per cento.

Chi ha diritto alla vaccinazione gratuita
Come sempre, hanno il diritto di farsi vaccinare gratuitamente le persone appartenenti alle cosiddette categorie a rischio:
1. persone con età uguale o superiore a 65 anni;
2. bambini di età superiore ai 6 mesi, adulti e anziani affetti da:
a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio

b) malattie del sangue
c) insufficienza renale

d) diabete mellito e altre malattie del metabolismo

e) sindromi da malassorbimento intestinale

f) malattie congenite o acquisite che causano una diminuzione delle difese immunitarie
g) patologie oncologiche

i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici

3. bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
4. bambini affetti da patologie neurologiche e neuromuscolari
5. donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica (fine dicembre 2006 – fine febbraio 2007)
6. persone di qualunque età ricoverati presso strutture di lungodegenza
7. medici e personale sanitario di assistenza
8. contatti familiari di soggetti ad alto rischio di sviluppare una malattia grave
9. soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo:

a) personale degli asili nido, insegnanti delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo

b) addetti poste e telecomunicazioni

c) dipendenti pubblica amministrazione e forze armate
d) forze di polizia incluso polizia municipale
e) volontari servizi sanitari di emergenza

f) personale assistenza case di riposo

10. personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali:
a) addetti all’attività di allevamento

b) addetti al trasporto di animali vivi
c) macellatori e vaccinatori
d) veterinari pubblici e libero-professionisti

e) guardiacaccia

Perché vaccinarsi?
L’influenza è una delle malattie infettive di maggiore impatto nella nostra società: l’epidemia si verifica normalmente in un breve periodo di tempo e interessa un elevato numero di persone, con conseguenze pesanti sia dal punto di vista sanitario che economico.
La vaccinazione è la prevenzione migliore e più indicata, anche perché l’influenza può associarsi a serie complicazioni (particolarmente di tipo cardiorespiratorio).

A seguito della vaccinazione, possono verificarsi effetti collaterali di modesta entità, come dolore, arrossamento e tumefazione nel luogo dell’iniezione. Molto meno frequenti sono le reazioni generali quali febbre e dolori muscolari, mentre rarissimi sono i disturbi di maggiore gravità e le reazioni allergiche.
Anche le controindicazioni sono molto limitate: per ogni dubbio sarà comunque il medico curante a fornire tutte le informazioni e le spiegazioni del caso.