Saranno presentati domenica 17 dicembre alle ore 10 presso il Teatro Astoria di Fiorano Modenese i primi frutti del progetto Manodopera.
Promosso dall’Amministrazione Comunale come nuova sezione del Museo della Ceramica allestito presso il castello di Spezzano, il progetto Manodopera ha l’obiettivo di raccontare la storia degli uomini e delle donne “che hanno fatto la ceramica”.

Il programma della giornata prevede in apertura la proiezione del filmato Ceramica anni ’70: le svolte innovative di Società Ceramica Italiana, un accurato reportage tecnico all’interno delle ceramiche, di particolare interesse perché realizzato negli anni in cui ancora convivevano processi ‘vecchi’ e ‘nuovi’, e già si facevano strada le innovazioni (monocottura, forni a rulli) che rivoluzioneranno produzione e mercato.
Seguirà la presentazione del volume La terra. Alle sorgenti della ceramica, prima pubblicazione nata nell’ambito del Progetto Manodopera.

Interverranno il sindaco Claudio Pistoni, l’assessore alle politiche culturali Maria Paola Bonilauri, il presidente di Società Ceramica Italiana Paolo Zannini, il curatore del volume Francesco Genitoni e, in qualità di tecnici esperti del settore, Loris Lorici e Giorgio Olivieri.
La presentazione si concluderà con l’intervento di alcuni cavatori a mano, dalla viva voce dei quali ascolteremo le testimonianze già raccolte e riportate nel volume.
Partner istituzionali dell’iniziativa sono Acimac, Assopiastrelle, Cerarte e Società Ceramica Italiana, sponsor tecnici Poligraph e Lapam. A tutti gli intervenuti sarà fatto omaggio di una copia del volume La terra.

“È un destino millenario – spiega l’assessore Maria Paola Bonilauri – che lega le genti di questo territorio alla manipolazione della sua Terra: capacità di sfruttare questa materia che la natura ha messo a disposizione, spirito d’iniziativa, volontà tenace, disponibilità a sperimentare il nuovo, l’intelligenza di aprirsi a competenze e professionalità in continua trasformazione hanno fatto di questo Distretto un polo economico mondiale, conosciuto e ammirato, invidiato ed emulato. A questa avventura hanno partecipato insieme e singolarmente uomini e donne, dedicandovi interamente la propria esistenza. È la vita di questi uomini e di queste donne che deve essere raccontata, emergere dai ricordi personali, diventare patrimonio collettivo di una comunità. Riscrivere queste storie è l’obiettivo del progetto Manodopera; allestire una sezione che completi il percorso del Museo della ceramica e che sia il risultato di un lavoro condiviso coi protagonisti, perché in esso tutti possano riconoscersi e di esso sentirsi parte. Il volume La terra concretizza la prima fase del progetto e non poteva che partire da lì, dal rapporto tra l’uomo e la terra, lì dove tutto è cominciato e attorno a cui ancora tutto ruota”.

“Con la terra depositata sulle colline del pedemonte – aggiunge Francesco Genitoni – è stata scritta la storia di questo territorio. Storia di terra e argilla (al còch, in dialetto), cavate a mano per fornaci e ceramiche, caricate a badilate e trasportate con birocci e cavalli, finché ruspe e gialli caterpillar non hanno scaravoltato tutto. Anche il destino degli uomini. Per molti di loro questa terra è stata lavoro – duro, polveroso, stagionale e dunque provvisorio, avaro, pericoloso – ma anche rimpianto, quando poi l’hanno perduto. Per altri – come i coltivatori delle cave – è diventata occasione di affermazione personale, di successo. Ma la terra è stata ed è anche passione, fino all’ossessione. L’evoluzione delle macchine e del gusto estetico hanno rivoltato e accelerato la storia della terra per ceramica. E dunque degli uomini che hanno fatto questa storia. Il libro racconta come, il più possibile con la voce e le parole dei diretti protagonisti, per conservare, accanto agli attrezzi e alle immagini, anche queste, con il loro sapore storico e originale”.

E il sindaco Claudio Pistoni: “Recuperare la storia è un’esigenza inderogabile a Fiorano per dare un senso al presente, renderlo intelligibile e condivisibile, promuovere l’identità e l’appartenenza. Raccontare il lavoro raccontando la storia delle donne e degli uomini che ne sono stati i protagonisti, significa aggiungere alla conoscenza delle tecniche l’approfondimento dei valori, degli ideali, delle fatiche, delle lotte sindacali, dei saperi acquisiti, della vita sociale che attorno al lavoro si conforma, ma anche delle aspettative di miglioramento e di progresso che le persone affidano al loro mestiere. Significa dare una cultura a un insieme di gesti. Significa dare una cultura alla comunità. Abbiamo promosso il progetto “Manod’opera”, sicuri di investire per il futuro di Fiorano, attraverso un percorso che tutti noi comprendiamo facilmente perché parla la nostra lingua, racconta del nostro lavoro e di noi che ne siamo i protagonisti. Questo è dunque un libro popolare, per tutti, un libro per lo scaffale fioranese già ricco di titoli, ma anche un album di famiglia e un album della comunità di cui siamo componenti”.