Agli elfi, alle renne e a tutto il “piccolo popolo” che lavora per creare la magia del Natale, si è ispirata la mostra fotografica estemporanea che il Nuovo Ospedale di Sassuolo dedica ai volontari che ogni giorno portano il loro prezioso contributo agli
utenti dell’Ospedale.

“Lavoriamo per creare un Ospedale sempre più capace di accogliere gli utenti come persone e non solo come pazienti”, spiega Roberto Ferrari, presidente della Ospedale di Sassuolo S.p.A. “Possiamo farlo anche perché all’Ospedale di Sassuolo, insieme al personale “interno”, c’è un gruppo di persone che lavorano volontariamente per portare in ospedale un libro da leggere, l’opportunità di fare quattro chiacchiere, il dono di
affrontare un percorso difficile con l’esperienza di chi ci è già passato. Abbiamo pensato di mostrare queste persone agli utenti in occasione del Natale, per ringraziarle del tempo e delle energie che ci dedicano tutto l’anno, per aiutarci a costruire un ospedale migliore”.

Preziosa, nella realizzazione del progetto, la collaborazione del fotografo Luigi Ottani, che a conclusione della mostra delle sue immagini scattate a Chernobyl si è prestato per
ritrarre i volontari al lavoro attraverso immagini intense, che ben comunicano il colore, la gioia e l’entusiasmo che i volontari portano ogni giorno in Ospedale.

“Si tratta di un progetto assolutamente estemporaneo, nato da un’idea della Direzione
Sanitaria che è stata accolta da tutti con grande entusiasmo. Sempre per associazione di
idee abbiamo pensato di estendere il nostro tributo fotografico anche al personale delle aziende che ogni giorno lavorano in ospedale per garantire servizi particolarmente importanti come i pasti, la manutenzione, le pulizie, la vigilanza, ecc: . E naturalmente al personale dell’Ospedale, di cui una parte ha posato per portare “personalmente” gli
auguri agli utenti” continua Ferrari: “Abbiamo pensato che non ci fosse decorazione natalizia più adatta, in Ospedale, delle luci degli sguardi delle persone che ogni giorno lavorano con gioia per aiutare altre persone a stare meglio. Ora il problema è che non siamo così certi di voler disallestire il corridoio alla fine delle feste!”