Per il week-end dell’Epifania il Museo Civico Archeologico propone 4 visite guidate per conoscere i reperti dell’antichità, dai miti egiziani
all’esplorazione del mestiere delle armi nell’Italia antica.


Sabato 6 gennaio, alle 11, visita guidata sul tema ‘Storia di Bologna nell’antichità.
L’archeologa Laura Bentini guiderà il pubblico sulle tracce della più antica storia della nostra città, seguendo le trasformazioni da villaggio a
centro urbano e il succedersi dei diversi popoli che l’hanno abitata.
Alle 16: ‘I capolavori del Museo’. Federica Sacchetti condurrà i visitatori attraverso le sale del museo alla scoperta dei capolavori più e meno noti delle collezioni del museo, dalla celebre Atena Lemnia ai rilievi delle tomba del faraone Horemheb, passando per oggetti meno noti ma preziosi sia per la loro bellezza che per il loro significato storico.
Domenica 7 gennaio alle ore 11 per il ciclo Libera/CuriosaMENTE, Claudio Negrini proporrà al pubblico una visita guidata con introduzione
multimediale sul tema ‘Sotto il segno di Marte: armi e guerrieri nell’Italia pre-romana’: a partire dai reperti conservati nelle collezioni
del Museo i visitatori ripercorreranno la storia del mestiere delle armi nell’Italia pre-romana.
Alle ore 16: ‘Favole e fiabe sulle rive del Nilo ’. Barbara Faenza condurrà il pubblico nella sezione egiziana, per scoprire quali favole si raccontavano sulle rive del Nilo e qual era il loro ruolo e il loro significato.
Il calendario completo degli Appuntamenti al Museo Civico Archeologico per il 2006/2007 è disponibile presso il Museo in via Archiginnasio 2.

Per l’Epifania il Museo del Patrimonio Industriale propone invece i seguenti appuntamenti.
Sabato 6 gennaio 2007, alle 15.30, attività per ragazzi “Esplorando il sistema solare”, e alle 16.30 visita guidata “Moto bolognesi degli anni
1930-‘45”.
Ore 15.30 attività per ragazzi “Esplorando il sistema solare”. Per un team che prepara un viaggio di esplorazione spaziale molte sono le
valutazioni tecnico-scientifiche ed economiche da fare. Durante questa attività, saranno i ragazzi, con l’ausilio di un operatore del Museo ad
immedesimarsi nei panni dello scienziato che sceglie le missioni esplorative delle sonde spaziali nel sistema solare da attivare valutando
tutte le variabili che influenzano la loro buona riuscita. Dovranno scegliere con attenzione gli strumenti più adatti rispetto all’obiettivo
scientifico scelto e rispettare i budget assegnati, calcolati sulla base dei costi delle reali missioni. Infatti, il budget disponibile aumenta in
base alle ricadute tecnologiche e di immagine che un obiettivo scientifico raggiunto produce.
I partecipanti, tramite la simulazione della missione spaziale fatta grazie ad un programma computerizzato, impareranno che un razzo spaziale si compone di tre parti essenziali: il laboratorio che contiene gli strumenti scientifici, l’officina dove sono alloggiati gli strumenti di navigazione e il serbatoio per il rifornimento del carburante del missile di lancio. Inoltre si acquisirà familiarità con la strumentazione scientifica per guidare la navigazione nello spazio, ad esempio lo Star Scanner, il
giroscopio, oppure il Radar, l’Asi e il magnetometro per rilevare rispettivamente la mappatura orografica di un pianeta, l’atmosfera o il campo magnetico, riuscendo ad allestire con successo anche la missione più impegnativa: esplorare il lontanissimo Urano, penultimo pianeta del sistema solare con la sua atmosfera composta da gas metano. A introduzione dell’attività si osserveranno planetari ottocenteschi
appartenenti alle collezioni storiche del Museo e un moderno planetario elettronico-meccanico, realizzato per spiegare i moti del Sole, della Terra
e della Luna e le loro conseguenze. L’ingresso è gratuito e l’età consigliata è dai 6 ai 14 anni.

Ore 16.30 la visita guidata “Moto bolognesi degli anni 1930-‘45”. Da oltre un secolo Bologna si configura come punto di riferimento per gli
appassionati delle due e delle quattro ruote, luogo ideale per concepire, progettare e realizzare moto e macchine tra le più belle nel mondo. Una passione che probabilmente si accende alla fine del XIX secolo in occasione
del Congresso Nazionale del Touring Club culminata con una prova di velocità per bici a motore su un circuito di 80 km. Inizia così un capitolo di storia i cui protagonisti sono nomi celebri come GD, MM, CM. La Mostra “Moto bolognesi degli anni 1930-’45”, all’interno della quale si svolgerà la visita, ricostruisce le vicende di queste ditte in un’epoca cruciale per la storia italiana, a ridosso del secondo conflitto mondiale. In quel periodo, le aziende e i piccoli costruttori locali affrontarono le ristrettezze del mercato e i vincoli imposti dalle politiche autarchiche del regime con caparbia vitalità, sorprendente inventiva e rinnovate
soluzioni tecniche. Immergendosi nell’atmosfera dell’epoca grazie a spezzoni dei cinegiornali dell’Istituto Luce che fanno da accompagnamento,
anche sonoro, all’esposizione, si potranno ammirare 12 esemplari di moto M.M e 12 C.M, marchio nato proprio in quegli anni dalla fuoriuscita di alcuni tecnici dalla pre-esistente G.D, una moto G.D, una moto Bondi, 3 motocarri (2 M.M e 1 Morini-S.A.C.M.E.R.A) e due motori (F.B e Moto Morini). E’ questo il periodo in cui la moto inizia a diventare oggetto di culto e status symbol grazie anche alla propaganda del regime volta ad alimentare il mito virile del pilota temerario, spericolato ed invincibile.
Domenica 7 gennaio alle 16, si svolgerà al Museo del Patrimonio Industriale il laboratorio per ragazzi sulla filatura e tessitura della seta: “Dal
bozzolo al tessuto”. Come si arriva dalle impalpabili bave di un baco a realizzare un filato
prezioso come la seta? Quante fasi di lavorazione prima di ottenere un filato resistente, flessibile ed omogeneo? Cosa si ottiene intrecciando fili di trama e fili d’ordito? Durante l’attività per ragazzi proposta dal Museo domenica 7 gennaio questi quesiti troveranno una risposta.
Partendo da alcuni filmati si ricostruiranno le fasi di crescita e riproduzione del baco da seta, fino ad arrivare alla formazione dei
bozzoli. In seguito si potranno seguire, con una stazione interattiva, le fasi di lavorazione della seta, dalla trattura delle bave dai bozzoli,
all’incannatura, torcitura e tessitura del filo.
Un rapido giro nel museo consentirà poi di vedere dal vivo i modelli delle macchine usate per la lavorazione del filo di seta e del velo (telaio e
mulino da seta). Infine, durante la seconda parte del laboratorio, si potranno intrecciare, guidati dagli operatori del Museo, con telai rudimentali, fili di lana per ottenere uno scampolo di tessuto multicolore che i partecipanti potranno
portare a casa come ricordo. L’animazione è consigliata per ragazzi/e dai 6 ai 14 anni ed è
completamente gratuita. E’ possibile raggiungere il Museo dal centro e dall’auto-stazione con
autobus n. 17 – fermata Beverara – (festivi 11A) e dalla tangenziale uscita n. 5 (Lame).