La celebrazione del 210° anniversario del tricolore italiano si è tenuta alla presenza delle massime autorità locali e del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Francesco Rutelli. Dopo 5 anni di assenza del governo, l’importante evento ha finalmente visto la presenza dei rappresentati di tutte le istituzioni e non solo alcune di esse; esattamente il contrario di quanto successo negli anni passati, durante la legislatura guidata dal Presidente Berlusconi, quando le massime cariche istituzionali nazionali non venivano quasi mai invitate.


“La festa in onere del tricolore reggiano – afferma il Consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi – si è trasformata in un raduno riservato esclusivamente ad esponenti del centro-sinistra, altro che celebrazione al vessillo nazionale. I sindaci di Reggio, esattamente dal 13 Maggio 2001 (data della vittoria elettorale di Silvio Berlusconi e della CDL), avevano perso la bella abitudine di invitare gli esponenti del Governo. Dopo cinque anni di assenza dell’esecutivo, finalmente la festa del tricolore, riprende i connotati più alti e importanti.
Il 7 gennaio dovrebbe rappresentare per Reggio e per l’Emilia-Romagna una vetrina sull’Italia e tutto dovrebbe essere curato alla perfezione, non dovrebbero mancare gli esponenti dell’opposizione, come d’altronde è successo fino all’ anno scorso quando in minoranza era l’Ulivo.
Certe ‘dimenticanze’ non sono solamente imperdonabili cadute di stile, ma sono vere e proprie occasioni mancate che denotano il provincialismo e la bassezza degli amministratori reggiani”.

Gli interventi del sindaco di Reggio dott. Graziano Del Rio, del presidente della Provincia dott.essa Sonia Masini e del Vice Presidente della Consiglio dei Ministri Francesco Rutelli hanno proposto l’ennesima replica di un copione già sentito, con discorsi tesi a valorizzare principalmente la Resistenza e l’antifascismo a discapito dei valori cardine che hanno portato all’ Unità d’Italia e degli ideali del Risorgimento.

“Rutelli – conclude Filippi – ha inoltre auspicato che l’Ulivo e Prodi siano ancora in sella nel 2011, data della ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Speriamo che questa speranza venga disattesa e che tra quattro anni siano al governo i liberali, i democratici e i repubblicani; gli eredi naturali dei padri fondatori della nostra amata patria”.