In merito alla messa in mobilità di 152 lavoratori dello stabilimento Edilceramica di Fiorano trasmettiamo una dichiarazione di Michele Andreana, responsabile Politiche del lavoro dei Ds.

“La decisione assunta dalla direzione aziendale di Emilceramica di chiudere lo stabilimento di Fiorano e la conseguente apertura della procedura per la messa in mobilità di 152 lavoratori, comunicata alle organizzazioni sindacali di categoria nei giorni scorsi, anche se motivata dalla necessità di avviare un progetto di riorganizzazione aziendale necessario per attrezzare il gruppo alle mutate condizioni competitive del mercato, è un atto grave e unilaterale che mette i lavoratori e il sindacato in una condizione di oggettiva difficoltà nell’avvio del tavolo delle trattative che stravolge la prassi in atto e le buone relazioni sindacali aziendali esistenti. Non bastano a sanare quest’atto grave e unilaterale la dichiarata disponibilità espressa della direzione aziendale di voler adottare, d’accordo con le organizzazioni sindacali, tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per ridurre l’impatto che questa decisione avrà sui 152 lavoratori interessati. Meglio sarebbe stato che al tavolo delle trattative venissero portati i progetti aziendali e si individuassero assieme alle organizzazioni sindacali gli strumenti per gestire questi processi. Per queste ragioni comprendiamo e condividiamo la decisione di lotta assunta dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali che giustamente rivendicano il ripristino di una parità formale al tavolo delle trattative senza la quale rischia di essere molto difficile poter addivenire a un accordo equilibrato che tuteli al meglio i lavoratori interessati e che individui, oltre all’adozione dei necessari ammortizzatori sociali, processi di mobilità nel gruppo, accompagnati dai necessari percorsi formativi. Auspichiamo che già a partire dal prossimo incontro si creino le condizioni per un proficuo confronto.
I Ds seguiranno con molta attenzione l’evolversi di questa vertenza e auspicano che si giunga rapidamente a un accordo che individui i percorsi, gli strumenti e le modalità per gestire questi difficili processi di riorganizzazione”.